“Io voglio lei” è il punto di vista maschile di “Lui vuole me”:
“Io ottengo sempre ciò che voglio. E adesso voglio lei, una novizia incontrata per caso. Per tre anni non ho fatto altro che pensare a lei mentre fottevo. Ma le cose stanno per cambiare, ora conosco il nome della mia ossessione: Rose Davis. Ho ereditato il suo convento e lo userò per ricattarla. Diciassette giorni e Rose prenderà i voti. Due settimane e le farò cambiare idea. Quattordici giorni in cui vivrà con me nel Lust, il mio bordello di lusso. Io voglio lei, e non soltanto perché ne sono ossessionato. Rose mi darà il suo corpo e io le darò soldi. Un sacco di soldi. Ma non dovrà innamorarsi di me. Perché io sono Kegan Anderson. Io sono la bestia. Io non amo. Io scopo e basta.”
IL ROMANZO CONTIENE SCENE DI SESSO, SCENE DI VIOLENZA
E UN LINGUAGGIO ESPLICITO
A pochi mesi da “Lui vuole me”, Ava Lohan è tornata e l’ha fatto alla grande con “Io voglio lei”, la storia rivista dal punto di vista del protagonista maschile: Kegan Anderson. Vi dico subito che questo romanzo non ripercorre “solo” gli eventi già vissuti attraverso gli occhi di Rose, ma è molto, molto di più. Ava è stata geniale: ci ha raccontato non solamente la storia tra la bestia e la sua bella da una prospettiva differente, ma anche cosa si celava davvero nel passato del dio del sesso. Vi dico pure che l’autrice non ci è andata leggera, e meno male perché a esser sinceri non avrebbe avuto senso. Qui il protagonista indiscusso è Kegan, il ventiquattrenne padrone del Lust, un bordello di lusso che richiama i ricconi del jet set newyorkese e non solo. Un bordello dove ogni giorno girano migliaia di dollari, centinaia di migliaia di dollari. Kegan si vende, come suo padre prima di lui, come sua madre prima di lui (fino al momento in cui i suoi genitori hanno deciso di prendere una strada diversa), e soprattutto come quel bastardo di suo nonno prima di lui. Kegan è una bestia che non prova sentimenti, lui scopa, gode e basta. Lui usa, non viene usato. Un suo bacio vale duecento mila dollari. Duecento. Mila. Dollari. Se volete scoparvelo ne bastano cinquanta mila, un buon prezzo tutto sommato. Eh sì, la sua lingua è più preziosa dei centimetri del suo membro. Già, avete capito bene, questo è un romanzo ad alto tasso erotico (HOT-HOT-HOT), e credo di non sbagliare se affermo che, in un eventuale conteggio, alla fine del libro le parole “cazzo” e fottere” rischiano di superare di numero le “e” di congiunzione.
«Basta!» sbottai allontanandomi da lei. «Non ti voglio sentire.» Odiavo le scenate delle dipendenti ancora più di quelle delle clienti. Loro lavoravano con me, per me, per quale cazzo di motivo si facevano coinvolgere da qualche scopata? Mi sembrava che la sola sana di mente in questo bordello fosse Lexi.
«Dovrei sbatterti fuori, licenziarvi tutte» dichiarai fuori di me. «Io scopo e basta. Anche con te.»
Perciò se desiderate la storiella romantica, se cercate sesso alla vaniglia con cuori e fiori, se vi scandalizzate per un’intrusione anale parecchio cruda e descritta a lungo, o per una fellatio che termina in gola, allora suggerisco di scegliere altri titoli. E lo dico a malincuore, perché Ava Lohan è davvero una brava scrittrice: ha stile e ritmo, ricerca dei particolari e astuzia nel trasmettere emozioni, traccia benissimo i protagonisti dando il giusto spazio anche ai personaggi diciamo secondari (che arrivi facilmente ad amare come nel caso di Finn, il migliore amico di Kegan), perciò meriterebbe di essere letta da tutti (18+). Bisognerebbe averne di più di autrici self “made in Italy” come Ava!
Ma torniamo a Kegan e a “Io voglio lei”.
L’inizio è di fuoco, con dettagli di un passato fatto di lunghe ombre scure, di iniziazione al sesso, quello sporco, quello che da adolescenti non si dovrebbe conoscere. È un passato in cui un nonno privo di scrupoli non ci pensa un attimo a “vendere” la prima volta di suo nipote in un modo che, leggendo, mi ha fatto provare rabbia, dolore, desiderio di vendetta, ma soprattutto odio. Tutto ciò che ha provato Kegan e che Ava è stata bravissima a trasmettere. I primi capitoli sono tutti suoi, e viaggiano dentro e fuori ciò che l’ha reso il ragazzo volgare e all’apparenza senza scrupoli che è oggi. Kegan Anderson crede di essere una bestia, è convinto di non avere cuore, di non avere diritto alla felicità, di essere interessato solo ai soldi, e a fottere, a usare la gente, a distruggere, anche dopo la morte del nonno bastardo, ma è una maschera. Una maschera che aspettava di essere spostata dalle mani giuste, e queste sono quelle della novizia Rose.
Baciarla mi piaceva in un modo che niente avrebbe potuto eliminare.
Avevo tentato, provato a contrastare l’attrazione per le sue labbra. Di non baciarla mai più. Io ci avevo provato. Sul serio. Avevo cercato di tenere a freno la mia cazzo di lingua. Ma baciare Rose era come scopare. E io dalla fica non riuscivo proprio a stare lontano, specialmente dalla sua.
Rileggere la loro storia dal punto di vista di Kegan ha fatto sì che potessi gustarla attraverso un sapore tutto nuovo, ed essere nella sua testa, conoscendo già parte dei suoi demoni, in molti tratti l’ha arricchita parecchio. Forse mi aspettavo addirittura una bestia ancora più bestia, ero pronta a tutto, mi aspettavo il peggio, e in parte questo peggio è venuto fuori, ma sono certa che Kegan abbia ancora molte cose da dire.
«Stai andando bene.» Tre parole dette per motivarla e che avevo pronunciato a fatica. Era come se fossi io quello che stava ricevendo la sua prima fellatio. Rose sembrava decisa a marchiarmi più dell’inchiostro stesso, leccava e venerava ogni particolare del mio drago, per poi iniziare a scendere, facendomi trattenere il fiato man mano che si avvicinava dove la bramavo maggiormente. Con la lingua arrivò alla base, alla fine del tatuaggio, e io gemetti, regredendo completamente.
Da donna ho fatto un po’ fatica a perdonare alcuni suoi momenti, quelli in cui era separato da Rose e che hanno riportato a galla una piccola parte della sua bestia quando la storia tra loro due aveva già visto molti capitoli in comune, ma comprendo anche che questo fa parte del personaggio, e non poteva essere diverso. Ava è stata lo strumento attraverso cui Kegan è uscito allo scoperto, in tutto e per tutto. La sua penna ci ha donato ogni sfumatura di lui, fino alla fine. E che finale! Chi ha già letto “Lui vuole me” resterà estasiato da come Ava Lohan ha deciso di donare un pezzo in più della storia che già conoscevamo.
Inoltre vi consiglio di leggere i ringraziamenti, che sono rivolti a tutti i lettori che amano e sostengono Ava, e che promettono un 2017 bollente con qualche sorpresina, non solo “Finn e Jenna”!
Noi admin di Letture Sale & Pepe non possiamo far altro che ringraziare a nostra volta l’autrice per aver citato il sito, e per aver creduto in noi dandoci la possibilità di leggere “Io voglio lei” qualche giorno prima dell’uscita della versione ebook su Amazon (22 dicembre), in attesa del cartaceo che vedrà la luce probabilmente a inizio 2017.
Ed essendo vicini al 25 dicembre, ci spogliamo di ogni falso pudore e gridiamo: “Buon fottuto compleanno, Kegan!!!”
Sensualità:
Recensione:
Le aspettative per questo libro erano tante, il tempo che ho atteso per averlo finalmente tra le mani non scorreva veloce come avrei voluto. Finalmente il momento è arrivato. Non vedevo l’ora di leggere il punto di vista di Kegan, perché il 99% delle volte amo di più il POV al maschile, quindi scalpitavo. Il libro secondo me parte in sordina: non è scoppiettante come il primo, soprattutto fino alla prima metà circa, poi c’è la svolta, ti scatta quel qualcosa dentro che ti tiene incollata alle pagine fino all’ultima parola. Cosa per me impensabile… Ho letto anche i ringraziamenti, quindi ammetto che potrei anche leggere la lista della spesa della Lohan, sarei comunque felice.
In questo libro conosciamo il vero Kegan, la famosa bestia che ci ha fatto innamorare diversi mesi fa e che adesso rafforza il mio amore per lui. La bestia cela un animo fragile, vulnerabile, abusato e cresciuto con la convinzione di non poter essere amato.
Ho pianto tutte le lacrime del mondo, perché dietro al volto che Kegan ci vuole mostrare c’è una persona completamente diversa: un bambino che non è mai stato amato, cresciuto provando odio verso se stesso e verso gli altri, che non è riuscito a darsi un valore e che per questo ha sempre messo al primo posto i soldi.
Qui vediamo un Kegan diverso, un Kegan che non riesce a capire i suoi sentimenti e i suoi stessi pensieri, che finalmente si toglie la maschera.
Durante la lettura anche io ho avuto momenti altalenanti: sono passata da volerlo ammazzare di botte al volerlo coccolare come un bambino bisognoso di affetto. Sentimenti contrastanti, ma che sono riusciti a entrarmi sotto pelle.
Dal mio punto di vista vedo anche una Rose diversa, determinata e pronta a tutto pur di prendere il cuore dell’uomo di cui è innamorata. Bellissimo, veramente spettacolare.
Intenso, erotico e sensuale, ecco le parole che mi vengono in mente se penso al romanzo appena letto. Scorrendo le pagine troviamo qualche piccolo refuso, ma rimane comunque un libro degno di essere chiamato tale.
Sensualità:
Recensione:
Editing:
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