Era questo che faceva Nemi, quindi. Non l’amore di Blodric nella nostra stanza profumata, non le notti che avevo trascorso tra le sue braccia a Temarin. Ma questo. Qualcosa di sporco, di rozzo, di doloroso e degradante. Poche parole nel corso della contrattazione, due corpi umidi e sudati, la nausea che si trasformava in conato, l’imperativo: Non piangere! scolpito nella mente, bocche e seni e braccia e gambe avviluppate. Poi, due monete lasciate sul letto e addio.
Non dimenticare mai chi sei, Rya. Ora che la strada intrapresa è incerta e il futuro altrettanto pieno di insidie, l’amore guida i suoi passi e la spinge a scelte difficili. Convinta di raggiungere Nemi, la principessa non può venir meno a se stessa e decide così di affrontare la dura realtà, la stessa che non ha mai davvero avuto il coraggio di guardare con i giusti occhi. L’Idrethia non è il luogo meraviglioso delle sue fantasie, è una prigione che inghiotte e getta nel fango, perché la vita fuori dal palazzo non è quella dei ricchi, ma di chi lotta per sopravvivere.
Il secondo capitolo di una saga avvincente, Sacrifice è il romanzo che dà nuova linfa alle vicende di Rya, una donna contro un mondo sconosciuto, che combatte per la dignità e per i suoi sentimenti. Perché una Niva non demorde, una Niva non si arrende mai.
Ed eccoci qui, al secondo volume della saga. Pensavo che le risposte alle mie domande venissero tutte soddisfatte. E invece la nostra cara Barbara Bolzan ce le sta facendo sudare. Alcune risposte sono arrivate e posso esultare perché le mie deduzioni erano giuste; altre invece non hanno ancora trovato una spiegazione. In compenso, però, nella testa si sono formate nuove domande che spero troveranno risposta nel terzo volume, anche se non se sono più tanto sicura. Inizio a pensare che tutte le risposte le avremo, forse, alla fine di tutto.
Tornando al libro, comunque, è sempre più sorprendente, ti lascia sempre più col fiato sospeso. Questo volume è ancora più diretto del primo, senza tanti giri di parole, senza tanti fronzoli; racconta le cose in maniera nuda e cruda. La cattiveria dell’uomo, lo sfruttamento, la tortura, il dolore, la prostituzione. Si toccano tanti argomenti che le persone in generale preferiscono non affrontare, anche perché, diciamocelo, è più comodo nascondersi o fare finta di nulla su determinati argomenti.
Rya è arrivata in Idrethia, ma non era il posto che si era sempre immaginata. Non è giunta a palazzo, in mezzo allo sfarzo. La troviamo in un bordello, nei bassifondi della città dove per sopravvivere ti conviene essere un leone e non la gazzella, altrimenti ti mangiano per colazione. È determinata a cercare Nemi, a salvarlo, se necessario, e per questo si riduce a una pezza da piedi, si lascia andare, per poi trovare la forza di combattere. L’amore in fondo è sempre quel motore che ti spinge, passo dopo passo, verso la felicità, che sia per un uomo, per un’amica o per una figlia, l’Amore è tutto. Per amore si fanno le pazzie più grandi, si vende il proprio corpo pur di poter raggiungere quello spiraglio di felicità che si desidera, ci si lascia andare all’alcool per non sentire il dolore, perché alle volte lo schifo per se stessi, le umiliazioni subite sono talmente forti che forse è meglio bere, altrimenti l’unica via d’uscita che si vede è la morte.
Depressione, dolore, amore, odio, ossessione, gioia, protezione, determinazione sono tutti sentimenti che accompagnano la nostra Rya in un’esperienza che la segnerà per tutta la vita, che la sta facendo diventare una donna ancora più forte di prima.
Nemi è sempre più lontano o forse è molto più vicino di quel che la nostra ragazza pensi. Se solo sapesse cosa lei sta facendo per salvarlo, magari le cose andrebbero diversamente. Ma nella vita non si vive di “se”.
Riusciranno ad incontrarsi, ad amarsi e stare insieme queste due anime ormai tormentante e non più così diverse come un tempo? Lo scopriremo solo leggendo; e io non vedo che escano i sequel.
SENSUALITA’: Non sono presenti scene di sesso.
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EDITING A CURA DI:
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