Review Party “il kamikaze di cellophane” di Ferdinando Salamino

 

 

 

 

 

Un noir psicologico che accompagna il lettore al confine tra bene e male, vendetta e perdono, allucinazione e realtà. Cosa può trasformare un ragazzino mite e amante dei libri in un assassino implacabile? Cresciuto all’ombra di un padre violento, umiliato dai compagni di scuola e rinchiuso per quasi tre anni in un ospedale psichiatrico, Michele Sabella è sopravvissuto aggrappandosi all’amore per Elena, una paziente anoressica conosciuta in istituto. Quando Elena tenta il suicidio, Michele decide di dare la caccia al carnefice silenzioso che la sta trascinando oltre i confini della follia. Per farlo, dovrà liberare i propri “demoni di cellophane” e abbandonarsi alla violenza dalla quale era sempre fuggito. Se nessuno può essere assolto, ha davvero senso condannare?

Senza parole. Davvero; devo prendermi ancora un momento per metabolizzare la storia che ho appena letto e trovare un modo per descrivervi questo ineguagliabile libro.

Reale, crudo, veritiero, “provocatoriamente”schietto e sincero.

Ferdinando Salamino ha dimostrato di conoscere perfettamente i meccanismi della mente trasportandoli all’interno di un racconto da cui è difficile staccarsi, e non solo per la storia in sé. Penso infatti che sia impossibile prendere le distanze dal protagonista, dai suoi pensieri, dalla sua vita e dalle sue scelte. Benché qualcuno possa sentirsi lontano anni luce da ciò che Michele vive e sopporta quotidianamente, è impossibile non sviluppare una sorta di connessione con la sua mente. Nel momento in cui entrerete in contatto con i suoi “strati di cellophane” in grado di renderlo invulnerabile davanti ad ogni tipo di sofferenza, capirete il senso delle sue azioni, del suo agire e del suo sentire. Sfido chiunque di voi a non calare la maschera “dell’eticamente perfetto”, del “moralmente accettabile”, e a non ammettere che, in fondo in fondo, una parte di voi gli è più vicina di quanto siate disposti a confessare.

Nel corso della storia, Michele è affiancato da un’altra figura estremamente complicata e profondamente interessante da un punto di vista psicologico. Una figura che vorrebbe liberarsi dai propri demoni interni ma che, come accade per Michele, vengono continuamente rafforzati e tenuti in vita da quelli esterni.

Un thriller, un noir psicologico intenso, un romanzo dove i protagonisti sono chiamati ad affrontare situazioni legate all’amore, all’odio, all’altruismo, all’egoismo, all’accettazione, alla manipolazione. Ma attenzione: tutti questi elementi non sono altro che facce opposte della stessa medaglia, per cui non vi sarà facile accettare, perdonare o condannare; Michele ed Elena metteranno quindi alla prova anche voi stessi.

Salamino è un maestro delle parole; articola lettere e compone frasi facendole letteralmente fuoriuscire dalle pagine, trasformandole in odori, suoni, immagini e perfino sapori (benché ricordino il ferro la ruggine e il sangue); i salti temporali, necessari e fondamentali per comprendere la storia, i paragoni e le similitudini, sono descritti con un’abilità e una forza di attrazione mai trovata e provata prima.

Un romanzo davvero coinvolgente e inaspettato, consigliato agli amanti del genere e agli appassionati di psicologia.

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