Owen Hall si ferma a una stazione di servizio e la ragazza che è in macchina con lui si avvia verso i bagni delle donne. Non farà mai ritorno. Nessuna telecamera l’ha ripresa e Owen è l’unico ad averla vista in quel luogo. La reazione disperata del ragazzo spinge i presenti, allibiti, a chiamare la polizia. Le autorità non aspettavano altro per rimetterlo sotto torchio. Owen infatti è tra gli indiziati di un delitto che ha sconvolto la provincia: l’omicidio di un uomo avvenuto poco tempo prima, il cui cadavere è stato trovato in aperta campagna nella sua auto. Owen è sempre stato considerato da tutti un “diverso”. È grande e grosso, e ha la tendenza a balbettare e parlare da solo. È lui il colpevole? O qualcuno sta cercando di incastrarlo? Nessuna tra le persone vicine alla vittima sfugge ai sospetti. Forse intorno a questo omicidio niente è come sembra.
Se siete amanti del genere, leggete questo libro.
Verrete invitati indirettamente dall’autore alla ricerca dell’assassino, e se pensate di aver capito chi è, beh, potrebbe essere vero: Minett ti mette la pulce nell’orecchio e cerca di farti credere che la maggior parte dei personaggi sia sospetta. Ogni capitolo ha una data, a cui far caso sennò vi perderete, ed un personaggio che racconta in prima persona ciò che gli accade. Ognuno è legato all’altro ed il modo in cui questo romanzo è scritto, farà sì che la matassa in cui anche voi resterete ingarbugliati, si sbroglierà molto lentamente.
Confesso che all’inizio non ha attirato molto la mia attenzione, ma poi non sono più riuscita a smettere. I personaggi sono descritti talmente bene da vederli in carne ed ossa davanti agli occhi e la storia è scritta in modo tale da non aver nulla da invidiare a grandi scrittori.
Mi piace che non sia così semplice incastrare il colpevole, fare in modo che confessi senza troppi giri di parole. In questo romanzo dovremmo attendere e capire chi è più furbo di chi. Non è così scontato come può sembrare in alcuni punti.
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