– A CHE ETA’ TI SEI APPASSIONATO ALLA LETTURA?
Dopo i 10 anni. Prima leggevo solo Topolino, Corriere dei Piccoli, le barzellette sulla Settimana Enigmistica e libri tratti dai cartoni giapponesi di quegli anni (Goldrake). Il primo libro “adulto” che ha segnato la vera svolta nelle mie letture è stato un fantascienza, di mio padre, della mitica collana Urania. Non ricordo il titolo ma era la storia di un uomo del nostro tempo che si ritrova chissà come nel futuro e l’unico segno della civiltà umana sembra essere una lunga striscia asfaltata che decide di seguire. Avevo 10/11 anni ed ero appassionata di astronomia e tutto ciò che aveva a che fare con lo spazio. In quel periodo le altre mie letture erano manuali di astronomia.
I manga li leggo ancora adesso…
– QUANDO HAI COMINCIATO A SCRIVERE?
Il primo racconto risale sempre a quando avevo 10 anni. Indovinate cosa? Un fantascienza!
Successivamente ho scritto parecchio altro, quasi mai concludendo storie. Più che altro scrivevo su carta scene che immaginavo, ma senza sviluppare la storia. Ho scritto prevalentemente fantascienza.
Credevo di essere una lettrice compulsiva, invece leggendo post di tante ragazze, ho scoperto di essere ben lontana dall’essere compulsiva!
Sono, però, una compratrice compulsiva di libri.
– COME E’ NATA LA DECISIONE DI INIZIARE A SCRIVERE?
Semplicemente sognavo a occhi aperti prima di addormentarmi e alcune cose mi piacevano tanto da volerle anche leggere.
– COME NASCONO LE STORIE DI CUI PARLI? A COSA TI ISPIRI?
A parte dire che trattano argomenti che mi affascinano – non potrebbe essere diversamente -, ciò che mi colpisce e accende la mia vena sognatrice sono talmente tante cose che indicarle è impossibile. Una canzone, un’immagine di un film…
– MOLTI AUTORI SOSTENGONO CHE MENTRE IL RACCONTO PRENDE FORMA SONO I PERSONAGGI STESSI CHE TI PARLANO E TI INDICANO LA STRADA DA SEGUIRE… SENTI ANCHE TU LE VOCI NELLA TESTA?
O no! I miei personaggi sono in balia degli eventi esattamente come me. Non pianifico prima tutta la trama e gli avvenimenti, non faccio scalette, ma lascio che gli eventi e il fato influiscano sulla vita dei miei ragazzi. Proprio come nella vita vera.
– COME HAI CAPITO CHE IL TUO GENERE LETTERARIO ERA QUESTO?
Quale genere? Ho scritto young adult e male to male.
Young adult forse perché mi sento ancora un po’ adolescente; male to male perché in tanti miei sogni a occhi aperti c’è sempre stata un po’ questa tendenza.
– QUANDO LEGGI UN LIBRO, NEL DARE IL TUO GIUDIZIO TI PONI COME SEMPLICE LETTORE O COME SCRITTORE?
Generalmente come semplice lettore. Se viene fuori il lato critico da scrittore è perché il libro non mi piace. Cerco di farlo capitare il meno possibile perché in quel caso sarebbero soldi sprecati.
– COSA PENSI A RIGUARDO DELL’ANNOSO DILEMMA C.E. VS SELF?
Un famoso scrittore, che qualcuno di voi riconoscerà, ha detto che uno scrittore è tale solo nel momento che scrive. Appena si finisce di scrivere non si è più scrittori.
Come self si è più liberi: gestisci autonomamente tutte le fasi, la cover, l’editing, la pubblicità e i guadagni (la percentuale è più alta). Sei libera da vincoli, da costrizioni, puoi pubblicare quando e dove vuoi.
Gli autori sotto contratto C.E. scrivono, consegnano il manoscritto e poi lasciano che il resto sia fatto da altri. Sicuramente sono più pubblicizzati e hanno più visibilità, ma… la percentuale di guadagno è inferiore e sono bloccati dai contratti.
Penso che ci si consideri più “scrittori” se si ha un contratto con CE. nonostante tante limitazioni. Un po’ lo penso anch’io. Con una C.E. ci si sente arrivati, veri scrittori.
Ma non è vero.
– COME VEDI IL TUO FUTURO DI SCRITTORE? RIMARRAI FEDELE AL TUO GENERE O HAI VOGLIA DI SPERIMENTARE CON QUALCOSA DI NUOVO?
Non sono un tipo costante. Ora ho voglia di scrivere, fra qualche anno, o anche meno, potrei esserne stufa. Non guardo al futuro, ma al presente.
Al momento penso di rimanere fedele ai miei due generi anche se mi piacerebbe creare un giallo o un fantasy o tornare ai miei fantascienza. Per il giallo però avrei un po’di problemi: non sono brava con gli intrighi!
– TRA I LIBRI CHE HAI SCRITTO, QUAL E’ QUELLO CHE HAI AMATO DI PIU’ E PERCHE’? CE NE PARLI?
Non ne ho scritti molti completi e pubblicati ancora meno.
Quello a cui sono più affezionata è un ya, non pubblicato a pagamento, che ho iniziato nel 1989 e che ho aggiornato fino a qualche anno fa. Sono lenta a scrivere a volte. Se volessi pubblicarlo, dovrei fare un restyling pazzesco per adattare tutte le mode che sono passate nel frattempo. Parte dall’epoca di Top Gun, passando per l’heavy metal dei Guns’n Roses, fino a circa cinque anni fa. La base è quasi scontata per un ya di oggi. L’avessi pubblicato nel 1990 sarebbe stato una novità assoluta. Trama? Una ragazza simpatica, carina, un po’ timida ma indipendente, va a studiare da sola all’estero. Conosce due bei tipi, motociclisti dalla vita un po’ turbolenta. Si innamora di loro e loro di lei, ma si mette solo con uno dei due. Vorrebbe averli entrambi (o tutti o nessuno è il suo motto) ma solo uno dei due accetta di dividerla con l’altro.
Banale, no? Eppure lo scorso anno è stato pubblicato uno con una trama molto simile e mi sono mangiata le mani perché nel 2014, quando ho deciso di pubblicare uno dei due ya che avevo scritto, ho optato per la storia tra un’altra ragazza e il suo miglior amico d’infanzia.
– CHI SONO I TUOI AUTORI PREFERITI? QUALI QUELLI CHE TI HANNO ISPIRATO MAGGIORMENTE?
I miei autori preferiti sono antichi autori medioevali, di fantascienza, di english humor e antiche dame giapponesi, percui nessuna influenza nei miei scritti. Ma mi è piaciuto molto come è stato scritto L’Amante di Margerite Duras.
– UN CONSIGLIO SPASSIONATO AD UN AUTORE EMERGENTE?
Prima di tutto Non pagate una C.E. per farvi pubblicare, né comprate voi quantità enormi del vostro libro dalla C.E. che l’ha pubblicato.
Non lasciarsi demoralizzare da: scarse vendite (non crederete mica che chi è con C.E. venda a bizzeffe?) perché è tutto relativo; dalla guerra sotterranea; dai troppi consigli.
Non fate come quelle che dicono: se non vendo, non scrivo più! Cosa? Non si scrive per vendere! Non solo, almeno…
Non fatevi abbindolare da contratti capestro di alcune C.E. Piuttosto pubblicate da self che non è vergognoso, nonostante alcuni sussurrino che le self sono tali perché sono state rifiutate dalle case editrici. In realtà la maggior parte delle autrici self non ha mai presentato la propria opera ad alcuna editrice.
– CI RACCONTI QUALCOSA DI CURIOSO SU TE STESSO?
Cosa?
Tipo che una volta l’anno faccio una super mega figuraccia? Tipo di quelle che anche a 90 anni le ricordi e ti vergogni?
Sono mancina e ne sono orgogliosa.
Fino a qualche anno fa pensavo di essere un po’ strana perché immaginavo storie tra due ragazzi. Quando ho scoperto il genere mm ho pensato: wow, non sono tanto strana!
Nella tomba, se si potesse portare qualcosa per l’aldilà, vorrei: la pizza, l’anguria e il melograno.
Un mio cane si chiamava Ser Lancillotto del Lago abbreviato in Lanci (era il mio periodo della Tavola Rotonda).
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