Quando Aurora perde il controllo della sua auto, sulla strada verso Monte Hood, non sa che la sua vita sta per essere stravolta. Sarebbe morta se Kai, l’Alpha del branco locale, non l’avesse salvata, trasformandola. Sopravvissuta al cambiamento, la giovane donna, prima così lontana dal mondo soprannaturale, scopre di essere il Matefinder. Il suo dono è così raro da essere considerato una leggenda, preziosissimo per la sopravvivenza della sua specie. E non solo della sua specie… Un dono che è anche una condanna, perché altre creature, più pericolose, le daranno la caccia.
“Matefinder” è un romanzo che parla di licantropi, streghe e vampiri e della lotta interna molto comune in molti altri libri, ma non lasciatevi disincantare e dategli una chance! E il motivo ve lo spiego subito: ha la solida base di qualunque altro fantasy sul sovrannaturale, ma è anche diverso, originale e la storia è affascinante.
Questo primo romanzo della serie spiega e mette le basi per quello che accadrà in futuro. È scritto bene e non fa annoiare il lettore con alcun tipo di dilungamento. È veloce nella narrazione degli eventi e non fa perdere tempo. Abbiamo letto tanti libri dello stesso genere e, nella maggior parte di essi, leggiamo di quanto la persona trasformata impieghi a capire e controllare i propri cambiamenti, i nuovi poteri. Qui è diverso, la protagonista capisce in fretta cosa le sta accadendo, lo accetta senza troppi problemi e si scopre molto potente. Se da una parte potrebbe essere un’esagerazione, dall’altra ho accolto bene questa novità. Così come ho accolto bene i rapporti e i dialoghi tra i personaggi, il ruolo della protagonista e la concezione di famiglia che fa del branco una grande forza.
Sono curiosa di leggere cosa accadrà nei libri a venire.
Lo consiglio!
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