Recensione “Il segreto di Castel Marina” di Maria Cristina Pizzuto
“Il segreto di Castel Marina” è uno dei tanti racconti della nonna Erica a suoi nipoti, durante le fredde giornate delle vacanze natalizie. Una storia che fa parte del suo passato e che ricorda con una certa emozione.
Erica parla della signorina Elisabetta, amica d’infanzia, estrapolando ogni emozione e sensazione del periodo infantile, vissuto in una campana di vetro, e successivamente di quello adolescenziale, alle prese con i primi amori e le prime ribellioni.
In questo contesto Elisabetta sancirà un patto segreto che la porterà a incontrare Andrea, di cui si innamorerà perdutamente.
Sarà un fatidico incidente a stravolgere la vita dei protagonisti, in un susseguirsi di eventi che porteranno alla distruzione del già instabile equilibrio delle loro esistenze.
La storia incomincia con una fantastica nonnina che racconta uno dei suoi innumerevoli racconti. Il racconto in realta’ e’ una storia vera, e’ la storia della sua infanzia vissuta in un castello. Lei e la sua famiglia lavoravano per il signor Nirak vedovo con una bambina Elisabetta. Elisabetta e la nonna da bambine erano molto unite e giocavano moltissimo anche se comunque Elisabetta doveva rispettare tutte le ore di studio per la sua educazione signorile. Passano gli anni e le due ragazze crescono sempre unite, si affacciano i primi amori ed Elisabetta si innamora perdutamente di Andrea, un amore bello e puro, ma tenuto nascosto perche’ Andrea non e’ nobile.
Ho passato un bel pomeriggio tra le scogliere ed i boschi intorno al palazzo, tra domestici, fanciulli che giocano e primi amori che sbocciano. La storia scorre molto veloce, tra colpi di scena e fantasmi sicuro un bel coctail per un pomeriggio diverso.
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