Scozia, 1819.
Rapita, umiliata e rovinata per sempre, lady Margareth Rutley si è rifugiata in Scozia chiudendo ogni possibilità all’amore. Non è dello stesso avviso Ezra Caddy, che si innamora di lei sin dal primo sguardo. Nasce così un rapporto complicato, fatto di sguardi e incontri di anime che non osano sfiorarsi. E durante un viaggio in occasione della Stagione, prima a Edimburgo e poi a Londra, il loro rapporto diverrà più profondo. Le insidie, tuttavia, sono sempre dietro l’angolo e la tranquillità appena ritrovata di Margareth sarà di nuovo scossa. Solo che a combattere per lei, questa volta, ci sarà Ezra.
Peperine sono qui a parlarvi della mia ultima lettura. Questa volta mi sono cimentata in un genere che non avevo mai sperimentato prima d’ora. Ultimamente ne sentivo parlare sempre più spesso e la mia curiosità era cresciuta, così quando al blog è stato proposto di recensirlo non mi sono tirata indietro…e devo dire che, come battesimo, è andato benissimo. Mi è piaciuto molto, l’ho adorato dalla prima all’ultima riga perché l’autrice è riuscita a catapultarmi davvero in quell’epoca fatta di nastri, vestiti dalle ampie gonne, da cappellini, ma soprattutto da quel modo educato e formale di rivolgersi gli uni agli altri. Per non parlare poi dei luoghi, quei posti che ho avuto il piacere di visitare veramente, tantissimi anni orsono, ma che mi sono rimasti nel cuore e che leggendo questa trama, mi sono tornati in mente come se li avessi visti solo alcuni mesi fa.
Ma veniamo alla trama. Il libro ci racconta la storia di Margareth Rutley e di Ezra Caddy che però si intreccia con quella dei Duchi di Richmond. E questo forse è il mio unico rammarico: quello di non aver letto prima il capitolo a loro dedicato, perché più volte, andando avanti con la lettura, ho capito che c’era una sorta di continuità tra le due storie. Mi mancavano alcuni passaggi, ma questa è stata una mia lacuna che non ha nulla a che vedere con l’autrice, è un consiglio che comunque mi sento di dare a chi si appresta ad immergersi in questa storia: leggete prima “La Sposa Inglese”.
Margareth è una giovane donna spezzata nell’animo, ferita da un grave trauma subito per mano di un uomo in cerca di dote. Ma c’è un uomo, innamorato perso di lei, che le fa una corte dolce, ma non troppo serrata, che capisce quel suo modo di schivare i contatti con gli altri, quel suo modo di chiudersi in sé stessa escludendo il resto del mondo. È un uomo semplice, un amministratore, una persona umile, alcuni gradini sotto di lei nella scala gerarchica, ma vero e sincero. Un uomo che le ridona la speranza nel futuro…ma riuscirà veramente a far crollare quel muro che la nostra protagonista ha eretto intorno a sé? Per scoprirlo, dovrete leggerlo…
L’autrice ha trattato un tema molto importante, quello della violenza fisica, e, a mio avviso, è riuscita a proporlo in modo forte, e delicato al tempo stesso: si percepisce la sofferenza di Margareth, ma non prevale come sentimento: c’è anche la speranza nel futuro, che è riflessa negli occhi di Mr Caddy, quegli occhi che sanno guardare oltre l’apparenza. Ho adorato i battibecchi, a volte sfrontati, a volte timidi, che i nostri protagonisti si scambiano e, anche se la narrazione avviene in terza persona, mi ha totalmente coinvolta nella trama.
“Uno strano luccichio animò gli occhi della ragazza. Ezra era diverso, come se essere finalmente certo del suo amore lo avesse liberato da un peso.
«Ero solo distratta, Mr Caddy.» mormorò, mettendosi in piedi e avvicinandosi allo scaffale in cerca dello spazio giusto dove riporre il testo.
Lui la seguì, fermandosi accanto a lei, spalla contro la libreria, in una posa da malandrino arrogante che Margareth non avrebbe mai pensato gli calzasse così bene.
«Mi piacete distratta» le disse con un sorrisetto impudente. «In realtà mi piacete sempre, che siate distratta o meno, poco importa.»
«Il viaggio vi ha reso più sfacciato, Ezra.» commentò lei, rimettendo a posto il libro.
«Forse non vi siete resa conto di quanto lo fossi.»
Margareth si voltò, spalle contro lo scaffale, mani incrociate dietro la schiena. Un lieve sospiro le sfuggì dalle labbra, poi volse il viso verso di lui.
«Non so se mi piacete così sfacciato.»”
È una storia dolce, non banale e non scontata, che cattura, che incuriosisce, grazie alla scrittura fluida e scorrevole che l’autrice è riuscita ad usare. Mi sono davvero immaginata in uno di quei saloni a prendere parte ad un ballo e ad osservare Maggie e Ezra interagire tra loro. Quindi, tirando le somme, è una storia di speranza, di rinascita, che va letta per tornare indietro nel tempo a rivivere quell’atmosfera incantata, che solo una favola riesce a donare.
Alla prossima.
Lascia un commento