Dopo aver pianificato per quasi un anno la sua fuga,Beth Murphy è finalmente libera.
Quello che potrebbe essere un mercoledì qualunque per lei è un nuovo inizio.
Di sicuro, però, deve fare molta attenzione.
Il minimo errore potrebbe mettere il marito sulle sue tracce. Beth ha cambiato città, nome e persino aspetto, ma il rischio di fare un passo falso è sempre in agguato…
A poche centinaia di chilometri di distanza, la scomparsa di Sabine Hardison sta facendo scalpore.
Di ritorno da un viaggio di lavoro, suo marito Jeffrey ha trovato la casa deserta. E ha immediatamente allertato la polizia.
In casa non manca nulla e l’unico indizio a disposizione di Marcus, il detective incaricato del caso, è una macchina abbandonata lungo la strada.
Inizia così un’indagine difficilissima.
Marcus ha spesso l’impressione che gli interrogativi lo allontanino dalla verità. Sabine è ancora viva? Jeffrey nasconde qualcosa? Ma, soprattutto, quali oscuri segreti si celano dietro l’apparente normalità del loro matrimonio?
Devo ammettere che il genere thriller non è stato mai il mio preferito, ma dopo aver letto questo libro, posso dire che l’autrice entra nella lista degli autori che mi piacciono di più.
Scrittura scorrevole, senza mai far trasparire nulla, dove i dettagli fanno la differenza.
Mi ha colpito molto lo spessore con cui l’autrice ha parlato del problema della violenza sulle donne in casa, i pensieri irrazionali che portano poi a compiere delle azioni crudeli, che a loro volta procurano ferite indelebili.
Ho provato una forte stima e sensibilità nella protagonista e, ammirando fortemente il suo coraggio inarrestabile, ho avuto l’istinto di combattere con lei questa lotta contro la violenza psicofisica che ha subito.
Mentre ho provato disprezzo e pena per i due uomini presenti nella storia, Marcus e Jeffrey, due persone difficili da comprendere.
Un thriller allettante, criptico, che ha superato senza ombra di dubbio ogni mia aspettativa.
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