INTERVISTA VELOCE A…
Paolo Costa
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Chi sei?
Ciao a tutti, ragazzi e ragazze! Io sono Paolo Costa, giovane siciliano fuori sede di ventitré anni, appassionato di libri e fumetti, serie TV e film, videogiochi e molto, ma molto di recente anche board games e giochi di ruolo, sebbene mi occupino del tempo che già non ho. Anima e cuore da perfetto attivista di Amnesty, mi interesso di diverse tematiche, dal femminismo alla storia e cultura LGBTQ+, dall’abbattimento del privilegio bianco al maschilismo tossico e al machismo, cercando di aprire gli occhi ai miei lettori e a chi mi segue sui miei profili social. E poi sì, scrivo e vivo di libri, ma avremo modo di parlarne.
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Cosa fai nella vita?
Vivo di libri, come ho detto poco prima, e con questo intendo dire che ormai da quattro anni mi sono circondato di una realtà editoriale sempre viva e in crescita, lavorando per diverse case editrici, sia come autore (che poi non è un lavoro vero e proprio) che come traduttore e, più di recente, come agente letterario. Da traduttore, chiaramente, mi occupo di portare in Italia i romanzi esteri e in particolare dall’inglese all’italiano, sebbene il mio curriculum vanti anche un livello alto di conoscenza della lingua spagnola, che non ho ancora sfruttato (chissà quando mai lo farò). Ho tradotto anche i siti web per diversi alberghi qui sul territorio siciliano e in particolare nelle mie zone, ma questo è tutt’altro discorso. Come agente letterario per Queen Edizioni, mi occupo di rilevare i manoscritti e i titoli promettenti, e di avviare una contrattazione che porterà poi all’acquisizione degli eventuali diritti di traduzione del romanzo, e alla sua pubblicazione. Al momento ho chiuso otto contratti con otto autrici davvero, e dico DAVVERO, interessanti e accattivanti. Starete a vedere.
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Di cosa parlano i tuoi libri?
Come autore, mi son sempre prefissato l’obiettivo di parlare alle nuove generazioni, di aprire i loro cuori e le loro menti, di arrivare a loro in un modo tutto nuovo, con storie fresche e reali, che possano coinvolgerli e che possano rappresentarli, così come io ho cercato qualcosa che rappresentasse me per tutti gli anni delle medie e per i primi anni di liceo, prima ancora di capire che devo essere io a rappresentare e ritrovare me stesso nel mondo e in me, e poi nelle opere di chi mi circonda. Ho scritto “Puoi Sentire la Notte?” come una storia di coraggio, accettazione, forza e sostegno reciproco, ed è la storia di due ragazzi che imparano a conoscersi e affidarsi l’uno alle cure dell’altro, accettando se stessi e facendosi strada verso il proprio futuro, insieme… Perché a volte, insieme è tutto migliore. “Tutti i Colori del Domani” invece è una storia di forza interiore, di crescita, di ritrovarsi e amarsi, di aprire gli occhi sul mondo che ci circonda, di avere la spinta giusta per ricredersi e rivedersi sotto nuove prospettive, ed è una storia forte e coraggiosa che tratta anche tematiche difficili, pur non appesantendo il lettore.
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Perché hai scelto di scriverli?
Ho scelto di scriverli perché, ad un certo punto del mio percorso, ho sentito di avere qualcosa da dire e di poter avere una voce forte per dirla, e col tempo questi personaggi hanno cominciato ad occuparmi la mente, a premere contro le pareti del mio cervello, cercando di uscire in ogni occasione possibile. Ogni viaggio che facevo, ogni canzone che ascoltavo, era una scena che immaginavo vividamente e che annotavo sul computer o sul telefono. Arrivato il giorno in cui mi son detto che okay, potevo scrivere qualcosa, ho aperto una pagina bianca di Word e non ho smesso di scrivere per mesi e mesi, riempiendo pagine, cancellandole anche, rivedendo e rileggendo, ripensando, immaginando. Ne ho avuto bisogno.
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Hai uno o più libri in uscita?
Domanda spinosa, a dire il vero!
Ho completato un fantasy di circa trecento pagine che doveva uscire entro la prima metà del prossimo anno, ma le cose non sono andate come previsto e il manoscritto è tornato a me. Dopo aver fatto le dovute correzioni, lo sto riproponendo in giro, grazie anche all’aiuto del mio mentore che mi ha aiutato nella stesura con i suoi consigli sul genere fantasy e sui suoi meccanismi di composizione.
Spero di potervelo fare leggere il più presto possibile, ma nel frattempo sto cercando anche di non abbandonare il gruppo Milena Edizioni, con cui ho pubblicato i miei due romanzi finora usciti e distribuiti in tutte le librerie, e così sto scrivendo anche qualcos’altro sulle tematiche che mi stanno più a cuore.
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Che progetti hai?
Be’, innanzitutto ho in progetto di laurearmi finalmente, dopo aver perso un anno di università a Palermo e averne passati tre a Perugia, direi che è anche ora di rimboccarmi le maniche e completare i miei studi con le ultimissime materie rimaste in programma e la discussione della mia tesi. Nel frattempo, continuerò a lavorare come traduttore, sia per Queen Edizioni che per Quixote Edizioni, case editrici dal potenziale enorme e dalla crescita davvero ammirevole, di cui sono fiero di far parte. Ho in progetto diverse nuove traduzioni e sono sicuro che vi piaceranno una più dell’altra, ma non è finita qui, perché chi mi conosce sa che non mi fermo un attimo e ho diversi assi nella manica… E da ottobre, chi lo sa, forse vi porterò altre novità su novità.
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Che consigli daresti a chi vorrebbe iniziare a scrivere?
Il consiglio che darei è all’apparenza semplice, ma al primo tentativo di metterlo in pratica, vedrete come si cade facilmente… Ed è: BUTTATEVI. Se volete iniziare a scrivere, se sentite le dita tremare, se avete una voce, tirate fuori tutto su un foglio di carta o di pixel e scrivete. Fatelo e basta, e per quanto possa non essere facile, vi assicuro che sarà decisamente terapeutico. Qualsiasi pensiero, qualsiasi trama, qualsiasi fantasia, anche solo un appunto, anche solo una scena, scrivetela a modo vostro e per voi stessi senza pensare di doverla far leggere o di doverla pubblicare. Prima scrivete, meglio sarà. Ci potrete sempre tornare con calma a rileggere e correggere e lavorarci, ma intanto buttate giù tutto quello che vi sta nella mente, e vi sentirete più leggeri.
INTERVISTA A CURA DI:
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