Chi di noi non ha desiderato che il primo amore, quello della giovinezza e degli anni spensierati, fosse anche quello dell’età adulta e della vecchiaia?
Ci sono storie che non sono fatte per nascere. Altre non sono fatte per durare.
Non potremmo riconoscere il bene, se non ci fosse il male.
Per capire cosa è la generosità, dobbiamo conoscere l’egoismo.
Poi ci sono quelle che hanno più dossi di una strada di campagna, che ti sporcano le ruote mentre le percorri e alzano un tale polverone da annebbiarti la vista e ti fa lacrimare gli occhi.
Queste sono le storie vere, quelle che ci piace conoscere, quelle che ci piace ascoltare. Perché sono le storie che possiamo sentire nostre. Quelle che sono le nostre storie.
Quelle storie che mi piace raccontare, come questa, per scoprire cosa succede di un amore vero dopo diciotto anni di lontananza
FINALMENTE!!! E’ solo così che posso iniziare questa recensione, vi dirò che basterebbe solo questa parola per quanto mi riguarda… finalmente… finalmente mi sono affezionata alla protagonista, finalmente ho provato empatia nei suoi confronti, finalmente dopo mesi di libri “si, ma…” ho desiderato girare le pagine.
Un libro vero, dove ci si può riconoscere, dove non si parla di amori a 100 all’ora dove tutto è stupendamente meraviglioso… il primo amore, quella storia che finisce ma non finisce mai davvero, perché il cuore è risaputo, fa come vuole e non segue certo i consigli del cervello.
Credo che molte di noi hanno vissuto, o tutt’ora vivono una situazione simile, io assolutamente si, con annessi e connessi, la speranza di ridare la luce a quel sentimento che è solo sopito… i dubbi… le difficoltà… ecco, tutto questo lo ritroviamo in questo romanzo.
Bella la storia, bella la caratterizzazione dei personaggi, tutti, anche quelli “secondari”, scritto bene, fluido, rende la lettura rilassata, lasciando spazio alle emozioni!
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