Intervista veloce a… Francesca Ottaviani

INTERVISTA VELOCE A…
FRANCESCA OTTAVIANI

 

Da poco entrata a far parte del nostro staff, Francesca si racconta e ci racconta.

 

  • Chi sei?

Sono nata a Roma nel 1988 e da allora rincorro i miei sogni con ostinazione. Nella vita ho fatto un po’ di tutto, perché mi piace trovare stimoli sempre nuovi. Sono laureata in tecniche ortopediche e in economia e management, e vivo tra mille lavori, come molti della mia generazione. Sono appassionata di troppe cose; tra queste, la scrittura.

  • Come e quando ti sei avvicinata al mondo della scrittura?

La scrittura fa parte del mio mondo un po’ da sempre; mi è sempre piaciuto sognare a occhi aperti, inventare storie e raccontarle ad altri. Da piccola, i miei dicevano che con tutte le bugie che dicevo ci facevo camminare i treni. Ad esempio, raccontavo a tutti di avere un fratello più grande di nome Giorgio ed ero talmente convinta e convincente, che mia zia credeva parlassi del cugino di papà, che io non avevo mai conosciuto. Per anni, poi, ho lasciato da parte questo mio lato, per fare i conti col pragmatismo della vita. Poi, qualche anno fa, per affrontare la morte di un caro amico d’infanzia, mi consigliarono di tenere un diario su quel che provavo. Così facendo mi sono ritrovava a non poter più smettere di riversare su carta i miei pensieri e non solo.

  • Come mai hai scelto di scrivere romance?

In realtà, inizialmente ho iniziato a intessere la trama di un giallo, con una protagonista buffa, innamorata del nuovo ispettore arrivato in paese. L’intenzione era quella di creare un cozy mistery, ma a un certo punto mi sono incartata sugli interrogatori, gli indizi… altri progetti che avevo nella vita. L’ispirazione andava e veniva. Bisticciavamo come stupidi innamorati io e l’ispirazione. Son partita da lì e ho iniziato a buttare giù qualcosa che potessi scrivere a braccio. Il genere rosa, poi, mi è sempre piaciuto.

  • Puoi parlarci del tuo ultimo romanzo? 

Il seguito di “Io, la mia moto e… forse tu!”, intitolato “Abbiamo fatto lo stesso errore” è incentrato su due personaggi secondari, che qui diventano protagonisti, ossia Sara e Andrea. Lei è una tipa tutta pepe che sa cosa vuole, lui un eterno insicuro. Si amano da sempre, ma non se lo sono mai detti, tranne che per un’unica volta che cercano di dimenticare. Rispetto al primo libro, questo è stato pensato con una prima parte di flashback, che ripercorre la vita dei due, dal primo incontro fino all’oggi, dove lui ha deciso di andare a convivere con la sua ragazza storica, Giulia. Ho cercato di dare un taglio più particolare al racconto, introducendo dei parallelismi tra i personaggi dell’universo dantesco e i pensieri di Sara. Lei, ormai diventata professoressa d’italiano, seppur supplente, si rivede in Duccio Belacqua, Branca Doria e tanti altri personaggi e attraverso di loro racconta la sua storia.

“Sono alle prese con la pigrizia, dolce dote che io e il caro Duccio Belaqua abbiamo in comune. Lui, che Dante posizionò a metà tra il paradiso e l’inferno, tanto iconico da essere riprese da Beckett, ora mi sembra il mio più caro amico. Voglio giacere su questa sedia a odiare le persone felici, in particolare questi piccoli mostri adolescenti pieni di entusiasmo, che di solito apprezzo.”

I punti di vista saranno sempre due, ma con un format diverso rispetto al primo libro. Non ci sarà un’alternanza di capitolo in capitolo, ma dei blocchi di storia. Non mancherà l’ironia, in particolare in chiave sarcastica.

L’uscita, per ora, è ancora un mistero. Ho infatti accantonato temporaneamente il seguito di “Io, la mia moto e… forse tu!” per dedicarmi al giallo che avevo cominciato a inizio 2018. Una volta finito il primo libro, l’ispirazione mi è tornata e quindi posso dire che ad aprile 2021 uscirà “Mafalda e le sue disavventure: il Cantropodo”.

Per “Abbiamo fatto lo stesso errore” sono al capitolo ventidue, quindi potrebbe non esserci molto da attendere.

  • Quali sono i tuoi progetti per il futuro?

Ho nel cassetto molti libri che ho cominciato e che vorrei portare avanti. Mi piacerebbe che Mafalda diventasse una serie e vorrei raccontare la storia di Marco, fratello di Adele, protagonista femminile di “Io, la mia moto e, forse tu!”.

  • Cosa c’è di te nel tuo romanzo?

Nei miei libri c’è tanto di me. Io, che sono sempre stata una persona riservata, nei libri lascio gambe e braccia e mente e cuore, tanto che quando rileggo vorrei tirarmi indietro. Sono sempre tentata di ripescare le cose mie, solo mie, e far fagotto. Poi, però, penso che ormai sono lì e mi piace guardarle in mezzo a un mucchio di altre cose, che poi lì si confondono e stanno anche meglio.


Link di acquisto: Io la mia moto e… forse tu

Per leggere la nostra recensione, cliccate qui


Potete trovare Francesca su

Facebook

Instagram

piume colorate

INTERVISTA A CURA DI firma Claudia

Loading


Pubblicato

in

da

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *