Recensione “Immergersi” di Stacy Kestwick

 

 

 

La speranza era la sua debolezza.
Se Sadie Mullins non avesse ricominciato a credere nell’amore – concedendosi il lusso di innamorarsi – non avrebbe il cuore spezzato e non rimpiangerebbe di aver conosciuto West Montgomery.
Quel bastardo impertinente avrebbe dovuto ignorarla e farsi dimenticare, lasciandola proseguire con la sua vita.
Fine della storia.
E invece non è andata così.
Maledetta speranza!

Secondo e ultimo volume della serie Water’s edge, Immergersi prosegue la storia tra Sadie e West e del loro amore costantemente messo alla prova da equivoci, fraintendimenti, gelosie e difficoltà comunicative.

I silenzi e le mancate risposte di West, così come le tante insicurezze di Sadie, continuano a far vacillare la stabilità della coppia.

Sadie è decisa a riprendere in mano la propria vita, almeno da un punto di vista professionale, lasciando in secondo piano la sfera personale; è stanca, infatti, di subire delusioni, di affrontare continue insicurezze e di sentirsi sempre in competizione. Per fare questo, dovrà innanzitutto tenere a distanza West. Lui però non è della stessa idea. Deciso a non perderla, cercherà in ogni modo di convincerla che i sentimenti che prova per lei sono reali, anche se non sempre lo farà nel modo giusto: i suoi silenzi, infatti, così come le sue omissioni o gli appuntamenti mancati, continueranno ad avere un peso enorme sulle fragilità della ragazza.

Non sarà semplice per i nostri protagonisti riuscire a liberarsi di tutte le incomprensioni che da sempre hanno minato il loro rapporto, e non basterà affidarsi al sesso riparatore per ritrovare fiducia e conferme.

Sadie dovrà prima di tutto imparare ad avere fiducia in se stessa (affrontando anche due persone particolarmente agguerrite e intenzionate ad annientarla), West dovrà prendere posizioni e smettere “di giocare” se vorrà finalmente afferrare la felicità che gli spetta.

Un secondo volume, questo, più approfondito rispetto al primo. Le mie incertezze, però, restano sempre legate alla maturità dei personaggi, dialoghi e atteggiamenti compresi, e all’utilizzo di un mix di scene che aggiungono poco allo spessore della trama, rendendolo un collage di avvenimenti poco necessari allo sviluppo della storia.

Tutto sommato resta una lettura piacevole.

ELEONORA

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