Recensione “Sotto un cielo di cenere” di Brandon Witt

 

 

 

Più di dieci anni dopo aver lasciato il Colorado per frequentare il college e fuggire dal suo passato, Isaiah Greene vi fa ritorno e si costruisce una vita a Denver come insegnante di sostegno. Quando conosce Ben Woods, il mentore di uno dei suoi studenti, l’attrazione è immediata. La rivelazione che sono entrambi reduci da un’infanzia traumatica crea un forte legame tra loro.

Cresciuto da una nonna violenta, Ben è un ex tossicomane che ha trovato una nuova famiglia nel capo dell’impresa di costruzioni dove lavora, Hershel, e in suo marito, Daniel, la drag queen ManDonna. Aggiungere Isaiah alla sua vita gli permette di intravedere un futuro che non aveva neanche mai sognato di poter avere.

Isaiah e Ben sono entrambi dei sopravvissuti, ma quando il senso di colpa apre una frattura tra loro, il passato minaccia di distruggerne la relazione.

Ben e Isaiah intraprendono un viaggio alla scoperta di loro stessi. Anche se in certi momenti il loro percorso sarà difficile, l’amore e l’umorismo troveranno il modo di portare luce tra le tenebre.

Un libro che ho divorato in un batter d’occhio.

L’autore riesce a creare situazioni originali, le sue storie non sono scontate e colpi di scena inattesi.

Questo è il punto di forza del libro, la curiosità che scaturisce nel lettore già dalle prime pagine.

Due protagonisti che danno tanto, un pov alternato che facilita la lettura e la conoscenza di entrambi, flashback che aiuteranno a capire il passato.

Situazioni complesse, struggenti vengono alternati a momenti ironici, e poi ci saranno le famose dragon queen.

Ho riso, ho sofferto, ho pianto ed il senso di colpa del protagonista Isaiah l’ho reso mio.

Non è una storia semplice, una lettura che sconvolgerà le emozioni, dove molti argomenti tabù verranno messi in gioco, dove non si ha solo la passione che scatena tutto.

“Sono un uomo. Hai notato quanti pochi insegnanti maschi ci sono alle elementari? La gente

mi guarda già strano. Come se avessi qualcosa che non va, come se ci fosse qualche

motivazione oscura e segreta dietro al mio voler stare intorno ai bambini. Se poi aggiungi il

fatto che sono nero? Eccomi diventare pericoloso e minaccioso. Vuoi sul serio aggiungere

l’omosessualità a quell’equazione? Un uomo nero e gay che insegna a un mucchio di

bambini.”

E’ un misto di pensieri, di passato, di situazioni che renderanno abbastanza difficili le vicende del presente.

ELEONORA

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