Review Party “La luce dell’alba” di Liliana D’Angelo

 

 

 

La luce dell’alba” è una storia di amore e guerra, di forti nodi affettivi e di inganni. Protagonista l’Italia degli ultimi anni della seconda guerra mondiale e della Resistenza, insieme con Emma, Lavinia e Lorenzo, tre bambini inseparabili ma che poi saranno costretti a dividersi. Quando anni dopo si rivedranno, si scopriranno diversi e presto il loro rapporto imploderà. La violenza della guerra avrà un’influenza determinante sulle loro vite e li spingerà a compiere scelte drammatiche e imprevedibili , fino alla scoperta di un segreto che cambierà per sempre la vita a uno di loro.

Chi mi conosce sa bene quanto io ami il periodo storico della seconda guerra mondiale.

Ho letto vari romanzi ambientati nei tanti campi di concentramento, nei ghetti, nella resistenza balcanica, al fronte, ma mi mancava una testimonianza della vita comune italiana e devo dire che questo romanzo è stata una piacevole sorpresa.

Scritto con grande maestria, con particolare attenzione ai sentimenti, è la storia di tre giovani: Emma, Lavinia e Lorenzo, uniti da un affetto profondo sin dall’infanzia, fin quando in età adulta Emma, che aveva lasciato Roma e i suoi amici, ritorna in occasione di un matrimonio.

Quando lei e Lorenzo si rivedono l’amore e la passione scatta fra di loro, ma quello che non potevano immaginare era la strisciante gelosia di Lavinia per un sentimento tanto profondo dal quale era stata estromessa. L’invidia di una donna gelosa può far compiere azioni orribili e quelle che verranno messe in atto da Lavinia avranno delle notevoli ripercussioni per entrambi.

La giovinezza di tre ragazzi vissuta tra coprifuochi, regole e bocche cucite; la fame e le code infinite per il pane, cercare la normalità dove ormai non aveva più modo di esistere. Corse perdifiato nei rifugi antiaerei, riemergere per ritrovare solo macerie; quanto può sopportare l’animo umano, quanto dolore prima di venirne spezzato?

Lavinia aveva continuato a condurre una vita agiata nella sua famiglia borghese che collaborava coi fascisti, ma l’immagine lucente che aveva del “suo” Duce aveva cominciato ad appannarsi e le sue convinzioni iniziavano a vacillare; Lorenzo e la sua famiglia si erano dovuti trasferire nelle campagne bolognesi per prendere possesso della fattoria ereditata dal nonno, mentre Emma e i suoi genitori si erano trasferiti a Firenze portando avanti una quasi tranquilla vita da universitaria.

La ferocia dei fascisti, la strafottenza nel sentirsi superiori a tutto, il desiderio dei giovani di ribellarsi a tanta ingiustizia e di voler partecipare alla resistenza per liberare il proprio paese.

Le persone deludono, a volte, gli ideali, invece, non lo fanno mai”

Amore, dolore, solitudine, sofferenza, ribellione, lotta, tutto viene affrontato in queste pagine e la storia viene narrata alternatamente dai tre personaggi, mettendo a nudo i loro sentimenti e le paure; li vediamo trasformati da una guerra crudele che li farà diventare forti, pagando un prezzo enorme.

Pensò a sua madre, che benediceva il Signore per non avere avuto figli maschi. Pensò alle altre madri, sbranate a morsi dalla paura, che s’allacciavano al collo i bambini più piccoli e macinavano rosari, inchiodate a quella carne loro.”

E’ una bella lettura che coinvolge, tocca gli animi, così ben narrata da vederla scorrere nella mente come un film. La contrapposizione di una vita normale a quella dura, affamata ma indomita della resistenza, ha sviscerato le paure, affrontato le decisioni, combattuto un ideale pur di riappropriarsi della propria libertà: meraviglioso ed edificante!

Unica nota dolente: un finale troncato che mi ha lasciato con l’incertezza di non sapere come andrà a finire per i personaggi. Se fosse intenzionale per dare il via ad un seguito avrebbe un senso, altrimenti rimarrebbe una sensazione di insoddisfazione.

firma Anna

ELEONORA

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