“Mi hanno rapita, strappata alla mia vita, umiliata in tutti i modi possibili. Mi sono ritrovata, non so come, dall’altra parte del mondo senza niente.
“Tuo padre voleva uccidere il mio.”
Questa è l’unica spiegazione che mi è stata data. L’unica ad avere senso per me.
Le ricordo ancora le sue parole, ma perché ho la sensazione che non sia tutta qui la verità?”
Anastasia Miller ha solo diciannove anni quando viene rapita da un perfetto sconosciuto e portata in Russia. Dominik Salkanovic ha un solo obiettivo in testa: la vendetta ed è disposto a tutto pur di ottenerla.
Due vite molto diverse. Due destini apparentemente già scritti. Ma spesso, odio e amore, percorrono la stessa strada, solo per farti capire che il destino è proprio l’unica cosa che non puoi controllare.
Immorale. Sbagliata. Irresistibile. È questa l’attrazione più pericolosa di tutte. Soprattutto quando il cuore ha già scelto per te, anche se ancora non lo sai.
Per essere un esordio è carino, non proprio il romanzo dell’anno, però è scorrevole, con qualche piccolo refuso. Credo che la copia che avevo in possesso era Arc, ma niente di particolarmente importante da segnalare.
La semplicità della storia è la prima cosa che salta all’occhio e, più che semplice, diciamo non molto originale, però entusiasma ugualmente.
La protagonista viene rapita, per un saldo di conti, dal bel tenebroso Dominik.
L’attrazione tra i due, seppur con differenza d’età, è tangibile quasi da subito e questo tira e molla alimenterà lo svolgimento della trama.
Scritto quasi interamente dal pov femminile, l’autrice ci regala qualche passaggio e pensiero dal pov maschile, donando voce al bel Dominik, taciturno uomo d’azione con la parte del cattivo.
Ma si sa, a noi “cattive ragazze” il bad boy della situazione piace, e anche molto.
La protagonista femminile la vedo infantile, le condanno alcuni comportamenti troppo adoloscenti, ma considerando la sua giovane età, diciotto anni, ci stanno tutti.
La nostra Anastacia riuscirà a far capitolare Dominik?
La sindrome di Stoccolma colpisce ancora.
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