Il Papillon è il posto perfetto per lo spirito da bambina di Madison Darcy, una giovane donna che decide di mettersi in gioco entrando a far parte dello staff della stravagante Madame Dahlia e della sua casa dei giocattoli. Spinta da una sua nuova conoscenza, lo scapestrato giornalista Julian Carter, inizierà questo nuovo lavoro, ma il Papillon non si rivelerà il posto incantato che sembrava. Misteriose scomparse, innumerevoli flashback e un piano diabolico si mescoleranno nelle vie caotiche di Seattle, per dare vita a una vera e propria caccia alle streghe. Perché, signori e signore, dietro le risa dei bambini, i dolciumi e la melodia dei carillon, la casa dei giocattoli cela un segreto inconfessabile…
Anche questa volta, come c’era da aspettarsi, la Fierro non mi ha delusa. È affascinante vedere come riesce a creare nuovi mondi mantenendo il filone magico, ma restando sempre originale.
Il modo in cui scrive riesce a tenere alta l’attenzione del lettore per tutto il libro. La narrazione è incalzante e mai noiosa, l’idea dei giocattoli a inizio capitoli è troppo carina!
La storia narra di una ragazza che non ha mai smesso di credere in ciò che c’è di positivo nella fanciullezza. Il perdono è alla base di questa filosofia: proprio lei che aveva chiuso i rapporti con il padre, si ritrova a voler ricominciare a frequentarlo, a conoscerlo. E tutto grazie al Papillon, un luogo più magico di quello che pensava, in cui positività e rancore si mescolano creando una perfetta finzione.
Da subito conosciamo anche Julian, fighissimo giornalista, amante dell’occulto e dei misteri in genere. I due si attraggono sin da subito, avvicinati anche da un destino e un passato che li accomuna e che li farà combattere fianco a fianco per la salvezza del mondo e di un equilibrio naturale che deve essere mantenuto.
Ho apprezzato tantissimo il modo di caratterizzare i vari personaggi: li scopriamo lentamente durante la narrazione e restano sempre fedeli a loro stessi. Non c’è una forzatura, ma un’innata naturalezza nel loro evolversi.
Mi è piaciuto come è stata descritta la cattiva di turno: bellissima, affascinante e cattiva fino al midollo, ma capace di nascondere la sua vera identità per molto tempo. La sua storia non è originalissima, ma poco importa, perché la Fierro è riuscita a renderla in modo tale da essere totalmente credibile.
Mi è piaciuto molto anche il confronto finale tra le due protagoniste. La riflessione che ne scaturisce fa ragionare il lettore e questa è una cosa che apprezzo sempre tanto nei libri.
Ho adorato la forte presenza femminile nel romanzo, ma anche quella maschile, non a sostegno della principessa bisognosa di aiuto, ma come forza equiparata, un aiuto reciproco.
Insomma, se non si fosse capito, il libro mi è piaciuto e anche tanto!
Andate subito a comprarlo perché merita davvero!
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