1944. Hélène, Élise e Florence, tre sorelle di origine inglese, vivono nella tenuta estiva della loro famiglia nel Perigord Noir, suggestiva regione a sudovest della Francia. Con l’occupazione nazista la loro esistenza è stata sconvolta: le rappresaglie dei tedeschi su chi si oppone sono violentissime e l’esercito sembra determinato a combattere fino alla fine, nonostante abbia subito perdite ingenti. La bellezza struggente della macchia mediterranea diventa teatro di episodi di dolore e sofferenza. E le tre sorelle si trovano ben presto coinvolte in eventi in grado di mettere in pericolo la loro stessa vita. La casa dove vivono, infatti, diventerà il rifugio per un giovane militare tedesco che si rifiuta di continuare a combattere insieme agli invasori, disertando. E così, quando un agente incaricato dal governo britannico di sabotare i nazisti chiederà loro aiuto per ritrovare il compagno scomparso, Hélène, Élise e Florence dovranno scegliere da che parte stare. L’arrivo dei due uomini, così diversi tra loro, è la miccia che dà vita a un susseguirsi di eventi destinati a cambiare il loro destino: saranno costrette a decidere quanto sono disposte a rischiare pur di fare la cosa giusta.
Siamo ai tempi della guerra, in territorio occupato dai nazisti e con la presenza insistente e speranzosa della Resistenza: Francia.
La caretteristica principale di questa Autrice, è la sua capacità innata di descrivere gli ambienti e i paesaggi che fanno da sfondo, cornice e palcoscenico dei suoi romanzi.
La Francia ai tempi della guerra, l’animo smorzato, defunto e triste, paesaggi tetri e di guerra, eppure ci sono i giardini, quella natura che urla speranza, amore e sogni.
Tre sorelle, Hélène, Florence, Elise, tre animi diversi tra di loro (vorrei osare dicendo stile Piccole Donne), tre cuori, tre menti, tre donne che hanno avuto, dato e perso tutto, o gran parte nella grande guerra.
Altri personaggi entrano in gioco, in maniera temporanea alcuni, fino alla fine altri, tutti hanno dato il loro prestigioso contributo, apportando quel surplus che ho amato, Victor, Jack, Tomas e varie altre comparse.
Un romanzo ricco di storia, di dolore ma anche di tanto amore, di famiglia, un legame inscindibile e resistente alle atrocità.
“La vita è fatta di scelte difficili. Non possiamo sempre seguire l’istinto.”
Gran carattere è quello di Hélène, la più pragmatica, la più responsabile, colei che vive di sacrifici, la maggiore. Elise è la più pratica, il maschiaccio della situazione colei che imbraccia il fucile e spara senza pensarci su.
Florence ha l’animo candido, la principessa delle fate che parla con la natura, amante del giardinaggio, la cuoca della famiglia.
Amore e dolore si contrappongono e si equivalgono nella storia, tra lacrime e piccole gioie, le pagine scorrono velocemente e a noi lettori non resta altro che lasciarci andare alle emozioni.
L’unica pecca è il finale, lasciato aperto o addirittura incompleto.
“A volte è necessario cadere per imparare a rialzarsi e capire come stare in sella.”
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