Recensione “Accadde per caso” di Elle Grimmie

 

 

«Se potessimo riavvolgere il tempo, tornerei sempre al punto in cui ti ho incontrato.»

Mattia Montecchi – che con il famoso Romeo ha in comune giusto il cognome – è un timido ragazzo di quasi ventiquattro anni.

Non abita più con i suoi genitori da tempo, cacciato di casa perché omosessuale, vive più o meno serenamente insieme al suo cane Pongo e al loro migliore amico etero e rubacuori, Filippo.

Tia sa di essere un ragazzo sensibile e forse fin troppo paranoico, non ha mai avuto alcun tipo di relazione amorosa e ha tante insicurezze, malgrado il suo migliore amico continui a ripetergli che non ci sia nulla che non vada nel suo corpo, Mattia non riesce proprio a vedersi bello, tanto meno carino.

È solito portare Pongo a spasso su una pista ciclabile ogni mattina, ed è proprio durante una di queste passeggiate, mentre una leggera pioggerellina accompagna la loro uscita di routine, che un bellissimo ragazzo, alto quanto un armadio e dal sorriso mozzafiato, cambia la vita di Mattia per sempre.

Ma Nicholas – che apparentemente sembra essere la reincarnazione del principe azzurro – non è poi così senza difetti, come Mattia immagina.

Cosa accade, quando le fondamenta di una possibile storia d’amore, vengono involontariamente costruite su una bugia?

«Se fossi una persona coraggiosa, una di quelle che vive la vita alla giornata, come se ogni istante fosse l’ultimo, adesso aprirei bocca e gli direi che mi sto innamorando di lui, che anche se ci frequentiamo da poco tempo, non ho mai provato nulla di simile in tutta la mia vita. Ma non sono quel tipo di persona, per cui rimango in silenzio, lascio parlare i miei occhi, il mio cuore, che batte forte contro il suo petto, inchiodato a lui, come se fossi suo fin da quando sono nato.»

 

 

 

Una storia dolce che tocca le corde del cuore per un amore tenero che evolve lentamente e in maniera delicata. Una coccola, un caldo abbraccio in una giornata particolarmente fredda, è il paragone che mi viene in mente per questo libro. Due ragazzi, l’uno l’opposto dell’altro: Nicholas non ancora ventenne che incontra lui, Mattia, nerd insicuro che invece la ventina l’ha passata da quattro anni. Sembra un colpo di fulmine, per Mattia lo è di sicuro, e si domanda come un ragazzo bello, carismatico, atletico possa soltanto guardarlo, figuriamoci aver voglia di frequentarlo. Nicholas invece lo vede con gli occhi dell’amore.

“Nicholas annuisce, non sorride più, adesso è serio, i suoi occhi solitamente color nocciola sono più chiari illuminati dalla luce rossastra del tramonto.
«Sì, speravo lo capissi. È solo una questione di prospettiva, anche tutto ciò che riguarda te. Puoi vederti pieno di difetti, sentirti brutto, inutile, poco interessante. In realtà devi guardare la cosa al di fuori, non soffermarti sui dettagli, guarda tutto nel complesso. […] Tu continuerai a vederti in quel modo, lo so, ma io ti vedo da quassù ogni volta. Voglio solo che tu capisca questo, ogni volta che ti guardo è come se ti vedessi da qui, nel complesso e ti trovo bellissimo e perfetto»”

Dicevo, due caratteri completamente opposti e forse proprio per questo complementari e, devo dire che l’autrice è riuscita a definirli in modo eccellente. Sono ragazzi normali, lontani dai bad boy, Nicholas e Mattia, sono veri, genuini, ragazzi della porta accanto. Un plauso va anche alla figura di Lip, il migliore amico e coinquilino di Mattia, colui che lo supporta e lo sprona ad essere la versione migliore di sé stesso. L’ho apprezzato davvero tanto, come allo stesso modo ho apprezzato Manuel, il fratello di Nicholas, la parte razionale della storia. Narrata dal solo pov di Mattia al presente, avrei forse preferito “sentire” anche i pensieri di Nicholas, ma direi che è una mancanza che può essere perdonata. Pochissime scene intime perché a mio avviso, l’autrice si è concentrata maggiormente sui sentimenti e sulle emozioni e, per questo tipo di trama, è una scelta azzeccata. Il libro affronta anche un tema scottante, quello del tradimento e della sofferenza che si porta dietro, analizzato bene e con la giusta dose di leggerezza e profondità. Quindi, tirando le somme, chi si avvicina a questo libro non deve aspettarsi passione o grandi drammi. Qui la fanno da padrona i buoni sentimenti.
Alla prossima!

 

BARBARA M

 

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