Edith Swinson è appena arrivata a New York ed è stata assunta come sorvegliante alla Maugham University, una prestigiosa università del Morningside Heights. Edith è orfana. Non ha famiglia.
Non ha radici. Non si è mai fermata a lungo nello stesso posto. Diffidente per natura, vive alla giornata e sempre con i piedi per terra, non sa che cosa le succederà il giorno dopo e le va bene così.
Il suo unico amico è il suo coinquilino, Benjamin.
Rebecca Maugham è la rettrice. Altera e apparentemente inavvicinabile, è una donna che nasconde molti segreti; i più grossi sono legati a una faida famigliare e alla biblioteca sotterranea dell’università. Il centro del potere.
Tra lei ed Edith lo scontro è inevitabile, così come lo è l’attrazione che le spinge inesorabilmente l’una verso l’altra.
Ben presto Edith capirà che Rebecca è molto più che la rettrice di una bella università. Mentre qualcuno trama nell’ombra per uccidere Rebecca, forze oscure si risvegliano. Stregoni e negromanti esistono e si fanno la guerra da sempre, disposti a tutto pur di conquistare il potere assoluto. Karla Maugham, la madre di Rebecca, è tra loro ed è forse quella più determinata e crudele.
E la chiave per quel potere è un libro, antico e maledetto, in mano a pochi prescelti.
Ho impiegato tantissimo a leggere questo libro di quasi 540 pagine. Tra lavoro e lettura in sé è stata lunga ma sono soddisfatta di aver terminato il primo della serie (credo essere una dilogia, ma non mi è chiaro).
La lettura è scorrevole e mi sono piaciuti gli escamotage usati dall’autrice per spostarsi da un personaggio all’altro, quasi come se concentrasse l’attenzione su uno di loro per poi non parlare di lui/lei ma di qualcuno a questi vicino… bello. Mi è sembrato di guardare un film.
I personaggi sono tantissimi e risulta anche un po’ difficile stare dietro a tutti. A saperlo prima, mi sarei fatta uno schemino con l’albero genealogico e tutti i collegamenti tra loro, visto che ognuno ha un legame più o meno profondo con un altro. Devo dire che ho adorato tutti, anche i cattivi: ognuno è caratterizzato alla perfezione e non esce mai dal personaggio. I cattivi sono davvero cattivi e poi c’è lei, Karla, la mia preferita, una stronza assoluta, matta da legare, secondo me, che sono sicura ci darà del filo da torcere fino alla fine.
Ho apprezzato tantissimo il modo dell’autrice di tirare il sasso e nascondere la mano. Sì, lo so che è molto frustrante, ma rende questo libro ancora più bello e ben scritto, ancora più avvincente e invoglia il lettore a voler proseguire.
Bella la storia “d’amore” tra Edith e Rebecca, due donne molto forti, dominanti e determinate. Una bomba a orologeria pronta a scoppiare in qualunque momento. Una passione che dall’odio non può che sfociare in un qualcosa che nessuna delle due è disposta ad accettare. Due donne cresciute in due ambienti contrapposti ma con molto in comune. Due donne legate da qualcosa di diverso di un semplice rapporto lavorativo.
Altro aspetto che mi è piaciuto del libro è stato il non essere un fantasy scontato. Durante la prima parte del romanzo di accenna si e no alla stregoneria. È da metà libro in poi che veniamo a conoscenza di qualcos’altro, tanto altro… anche io, al posto di Edith, avrei avuto la testa in procinto di scoppiare!
All’autrice chiedo la cortesia di scrivere il prima possibile il seguito, perché ne ho bisogno! E propongo lo schemino/albero genealogico a inizio libro…così, giusto per riprendere il filo del discorso e non perdersi di nuovo tra parentele e doppi nomi.
A voi colleghi lettori consiglio di leggerlo, tenendo in mente di fare lo schemino (non è faticoso farlo, basta saperlo prima) perché merita davvero!
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