I social network, i moderni sistemi di comunicazione e la definitiva e inevitabile egemonia del digitale sull’analogico hanno svuotato sempre più la vita dell’uomo “liquido” di significati soggettivi e personali, portandolo a sentirsi accettato solo attraverso il mondo virtuale. La pandemia di Covid-19 non ha fatto altro che confermare questo trend. Gli individui esistono solo se visibili agli altri; i pensieri esistono solo se condivisi; e così anche le emozioni e i sentimenti prendono vita solo se passano tramite il linguaggio virtuale. Questo saggio si pone come obiettivo quello di indagare sulle cause e sui pericoli di una sempre più diffusa “anoressia sentimentale”, tentando inoltre di individuare un modello di vita auspicabile, in cui l’attenzione ai bisogni reali dell’uomo possa contribuire a renderlo unico e vero protagonista del suo tempo.
Un saggio che tratta temi attualissimi. Letto tutto d’un fiato, era da tanto tempo che non leggevo un saggio, e questo è scritto veramente bene.
I sentimenti ai giorni nostri, tra Whatsapp e Social Network, tra videochiamate e like. Sentimenti ai tempi del covid, una pandemia in corso, la distanza obbligatoria da rispettare e i congiunti a debita distanza.
In un’epoca dove l’alessitimia è all’ordine del giorno, con la crisi del sistema familiare sulle spalle, genitori-monadi, il senso del lavoro pari a zero, in una società senza padri (si assiste infatti all’evaporazione della figura e del ruolo del padre).
Uomo saggio e uomo liquido a confronto.
Una denuncia sociale, una realtà costante, l’incapacità di esprimere i sentimenti e i social network che ci fanno da schermo e maschera.
Adolescenti e la loro virtualizzazione dei sentimenti, la necessità e il bisogno di ricevere conferme e consensi attraverso i like.
Sentimenti virtuali in una società di incertezze.
Ottima lettura.
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