Cento euro e tre mesi di tempo. È tutto quello che Sveva ha a disposizione per fondare un’impresa di successo, se non vuole che il nonno, uno degli uomini più ricchi di Milano, le tagli i fondi costringendola a vivere per sempre come una comune mortale. Tre mesi in cui Sveva sarà costretta a rinunciare alla sua sfarzosa vita fatta di party esclusivi, shopping da capogiro, vacanze esotiche e persino al suo meraviglioso attico, sostituito da un monolocale in periferia, infestato da scarafaggi e vicini poco raccomandabili. Basta un solo giorno perché Sveva comprenda di non avere alcuna chance di vincere la scommessa col nonno. E così, quando si profila la possibilità di sposare il ricchissimo e affascinante Lorenzo De Vallis, Sveva pensa di coglierla al volo.
Ma deve resistere fino al suo ritorno dalla trasferta negli Emirati Arabi… Nell’attesa che il principe azzurro arrivi a salvarla dai water incrostati del
suo lavoro temporaneo in un hotel e, soprattutto, dai vestiti di seconda mano, Sveva si trova costretta a imparare l’arte della sopravvivenza. E
chissà che la sua nuova vita, complice un incontro inaspettato, non riesca a farle scoprire qualcosa di nuovo su di sé…
Dopo un periodo di “blocco del lettore” ecco che la lettura della mia ripresa è proprio questa.
Semplice, ironico e con sane risate che hanno allietato la lettura.
Nessun impegno, nessun tipo di adrenalina, nessuna ansia, semplice come bere un bicchiere d’acqua.
Una lettura leggera e frizzante, magari letta e riletta, però che entusiasma gli animi.
Una scommessa tra nonno e nipote, un ultimatum di tre mesi, “mettere la testa apposto”, tre mesi e cento euro in tasca (almeno fino al primo distributore).
Sveva scenderà dal suo piedistallo, abbandonerà le sue ciocche di trecento euro l’una, i suoi stivaletti Prada, la sua cabina armadio a piani e si ritroverà in un bilocale con due transgender per coinquiline e un narcotrafficante come vicino.
Ok, lo ammetto da qui in poi le risate scaturiscono che sono una bellezza!!
Il cellulare rubato, la pipì di Chanel n.5, gli acquisti da Zara e tanto altro.
La discesa dell’Olimpo di Sveva è da prima copertina.
La parte più esilarante? Lo spostapoveri in movimento o il suo “ricco” curriculum.
Sveva si ritroverà a dover fare i conti con un misero stipendio e a vivere dalla parte “sbagliata” della città, l’illusione del suo primo amore e un pittore tra i piedi di troppo.
Il carattere di Vivì inizierà a vacillare, la dura e algida Sveva riuscirà a trovare il suo posto nel mondo?
“S come Saggezza, V come vincente, E come empatica e A come Aperta a nuove sfide. – E l’altra V per cosa sta? – Quella sta per Versace.”
Cambiare si, ma fino ad un certo punto!!!!
Che aspettate a leggerlo? Un’autrice che riesce a portare ironia e romanticismo su alti livelli.
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