A volte vogliamo dare un senso a qualcosa che non ne ha: l’amore.
Nell’estate calda 2010 Matilde e Andrea s’incontrano per la prima volta in un bar sul lago Maggiore.
Un’amica in comune, Stella, sarà il loro Cupido.
Già dal primo sguardo scatta una strana scintilla.
Andrea, il bello del paese corteggiato da molte donne.
Matilde, la ragazza dai capelli corvini e dall’aria sbarazzina.
Lui con mille paure, lei dall’animo fragile, ma entrambi spiriti liberi.
Il loro primo anno insieme, simile a un gioco a nascondino: Andrea con i suoi sbalzi di umore e Matilde sempre pronta ad accoglierlo a braccia aperte.
Momenti carichi di tensione, ma che si trasformano in un “magico Accordo” nel tempo.
Le loro anime diventano una sola e il loro amore profondo cresce di giorno in giorno sempre di più.
Visitano molti luoghi da soli e con amici, con cui condividono anche momenti di svago.
Col trascorrere del tempo, però, Matilde si accorge che il desiderio di libertà di Andrea era troppo intenso per impegnarsi oltre il dovuto; così prende una decisione molto dolorosa: lasciare libero il suo più grande Amore.
Non so come spiegarvelo, ma in questo momento sto facendo veramente fatica a iniziare la recensione. Non sempre è facile fare la blogger, soprattutto in casi come questi, dove la voglia di aiutare un’autrice emergente è esattamente pari alla correttezza verso il lettore di dire com’è il libro che è passato sotto le mie mani.
Parto piano, in modo da farvi capire cosa intendo… Già dopo i primi capitoli mi sono trovata più volte a storcere il naso, vuoi per gli errori, vuoi per i refusi, vuoi per la poca mancanza di contenuti, ma vi garantisco che ho avuto parecchia difficoltà a portare avanti la lettura.
In un primo momento l’unica cosa a cui sono riuscita a pensare è stata la lista della spesa, mi scuso sin da ora con l’autrice, ma il libro è un susseguirsi di eventi uno dietro l’altro, come se stessimo dando delle indicazioni stradali a uno sconosciuto.
Sapevo che non era un romance, di narrativa si tratta, ma, essendo comunque una narrativa contemporanea, mi aspetto quanto meno un uso di parole meno arcaiche rispetto a quelle utilizzate nel libro. Non mi aspettavo nemmeno i cuori, le rose e i fiori, ma un libro, che sia narrativa, che sia romance o che sia thriller, deve emozionare!
Se un libro non riesce a trasmettermi nulla, per me, purtroppo, non è un buon libro.
Non starò ancora a insistere sui lati negativi, perché non è di aiuto né a me, né all’autrice, ma posso solo incoraggiarla ad affidarsi a un buon editor o a frequentare qualche corso di scrittura, la trama poteva esserci e sarebbe un vero peccato lasciarla andare.
Non mi sento di dare una valutazione, anzi, non voglio farlo, in quanto il mio intento non è quello di affossare la Mansueti, ma semplicemente uno spunto per migliorare.
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