Sascha White ha ventidue anni, vive a New York e si prostituisce da due anni. Si sente eterosessuale, bello, affascinante, sfrontato: non lascia mai i suoi clienti insoddisfatti ed è interessato soltanto ai soldi.
Quando però incontra Jesse McMiller, un miliardario dagli occhi di ghiaccio che gli propone di lavorare per lui come “esperto del sonno”, l’inconscio desiderio di smettere di prostituirsi e la curiosità verso quell’uomo affascinante lo spingono ad accettare l’offerta.
Scopre ben presto che Jesse ha un tatuaggio particolare che gli adorna le gambe: ramoscelli con fiori di mandorlo. Quel mistero, insieme alle tante sfaccettature che intravede nel “riccone fiorito”, lo intriga sempre più, tanto che comincia a interrogarsi sulla propria attrazione verso quell’uomo all’apparenza distante, desiderando conoscerlo al di là dei momenti di intimità.
Notte dopo notte, alba dopo alba, Sascha supera i suoi pregiudizi su di lui tenendolo tra le braccia quando non riesce a dormire, asciugandogli le lacrime nei momenti di fragilità, e più gli si avvicina più si pone domande su se stesso e sulla direzione che sta prendendo la propria vita.
Riuscirà a trovare la propria strada e a conquistare il cuore del solitario miliardario?
Hi readers Sale e Pepe,
Oggi parliamo del libro “L’alba dalla mia stanza” di Anna Reale edito da Triskell Edizioni che ringrazio per la copia.
Premessa, la trama di questo libro mi ha subito incuriosita, amo i protagonisti con storie tormentate e le relazioni che iniziano in maniera insolita, mi aspettavo quindi di trovare qualcosa di particolare è di “soffrire” anche un po’.
Purtroppo però non è stato proprio così, o meglio, queste cose vengono descritte, ma io non sono riuscita a percepirne l’intensità, cercherò di spiegarmi meglio.
La scena iniziale ci immerge subito all’interno della trama, senza preamboli ci troviamo a conoscere Sascha e Jesse e vedere come nasce il loro rapporto.
La storia è scritta in prima persona dal punto di vista di Sascha ed ammetto che molto probabilmente è stato proprio questo a impedirmi di godere a pieno l’emotività della storia, purtroppo il personaggio di Jesse è completamente in secondo piano ed essendo lui quello più “problematico”, questo ha tolto davvero una parte fondamentale.
Inoltre anche per quando riguarda Sascha, pur essendo lui il narratore, comunque la parte più dolorosa della sua vita e le sue fragilità, che non sono poche come sembra, non vengono approfondite.
È stato difficile capire i ragionamenti dietro il comportamento di Sascha, sia il suo modo di porsi alla vita in generale che nello specifico verso la sua attrazione per Jesse.
Non ho davvero capito perché l’autrice abbia scelto di descriverlo come fervente etero, personalmente, se lui fosse semplicemente stato uno str0nzo, gay, che non vuole legami credo avrebbe comunque funzionato benissimo.
In ogni caso, se dopo un po’ di Sascha ho compreso qualcosa, Jesse mi è rimasto completamente oscuro, è davvero un personaggio “strano”, l’autrice lo descrive come una persona fredda e distaccata, il problema è che anche quando sta piangendo, è arrabbiato o quando alla fine fine si apre a Sascha rimane comunque così.
Purtroppo non mi ha trasmesso quel pathos e quella sofferenza, che , visto ciò che ho letto sulla sua vita, mi aspettavo.
Insieme sono…in realtà non so descriverveli con una singola parola:sin dall’inizio sono molto fisici, si toccano, fanno sess0, ma nelle loro discussioni rimane una distanza emotiva notevole anche quando si iniziano a confidare l’uno con l’altro e poi quando i sentimenti crescono per quanto mi riguarda non ho visto questa, (mi ripeto) distanza, colmarsi del tutto.
Non è però tutto negativo, anzi, l’idea di partenza mi è piaciuta un sacco, così come gli sviluppi della trama e tante cose carine all’interno di essa, però purtroppo non mi è piaciuto lo stile narrativo scelto per descrivere il tutto.
Mi spiace e come sempre questo è solo il mio parere personale.
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