ll mondo è minacciato da un asteroide: mancano cinque giorni all’impatto e alla popolazione terrestre non resta che chiedersi come trascorrere le ultime ore della propria esistenza. Jordi, ricercatore farmaceutico nato a Barcellona ma trasferitosi da piccolo a Firenze, non ha dubbi: decide di percorrere a piedi la 100 km del Passatore per ricongiungersi alla persona a cui tiene di più, Vanessa. La donna, medico del pronto soccorso di Faenza che ha conosciuto a un convegno di astronomia, è stata l’unica persona che lo ha spronato a uscire dal proprio guscio per fare i conti con un passato di misteri e abbandoni. Jordi affronta un cammino difficile, in uno scenario di disperazione; una corsa contro il tempo in cui avrà modo di porre ordine ai ricordi, oltre che sperare di poter rivedere Vanessa prima che sia troppo tardi.
Confesso di amare storie apocalittiche e, forse, ora che stiamo vivendo un periodo storico così forte, doloroso e importante, tutto mi sembra ancora più emozionalmente nitido.
La trama mi ha colpita subito e il romanzo, seppur breve, ha soddisfatto tutte le mie aspettative.
“100 chilometri” è un racconto dolce, delicato, romantico, carico di sensibilità e grande spunto di riflessione e introspezione emotiva.
Scritto con un linguaggio fluido, delicato, a tratti assolutamente garbato, rende la lettura scorrevole e piacevolissima.
Un viaggio tra luoghi conosciuti e remoti, una storia non solo d’amore ma di vita pura.
La parte più bella sta proprio nel percorso di strada che il protagonista percorre per raggiungere la sua Vanessa. L’aspettativa di poterla rivedere, la paura di non fare in tempo.
Si legge tutto d’un fiato.
Bravissima l’autrice che è stata capace di regalare al lettore una storia non solo originale ma avvincente.
Una scrittura fresca, lontana dai luoghi comuni, un’autrice di cui leggere ancora.
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