Amore e Odio. Due opposti che si attraggono inesorabilmente.
Il loro confine è talmente sottile che a volte si mescolano, generando il caos.
Quando succede è la fine. O forse, a ben guardare, l’inizio di qualcosa capace di radere al suolo ogni passata emozione.
Raya, presa in ostaggio da colui che ritiene un mostro, non lo sa ancora, ma sta per varcare quella linea. Un salto nel vuoto fatto alla cieca, senza indossare alcun paracadute.
Lo stesso è per Rogan, abituato ai conflitti, non certo a seguire i bisbigli del cuore. Anzi. Lui non ce l’ha, un cuore. Vive alla giornata, implacabile, sempre pronto a rispettare ordini. Ordini della famiglia. Sangue per il sangue.
Finché farlo non gli sarà più possibile. E l’impossibile, una volta assaggiato, diventerà l’unica cosa per cui valga la pena vivere.
Definirlo Dark è troppo, ma ha parecchie sfumature di questo genere che lo arricchiscono rendendolo appetibile.
Io amo questa autrice, riesce a scrivere storie incredibili, partendo da qualcosa di surreale.
Mi sono innamorata dell’ennesimo bad-boy di turno, il bel Rogan che presta volto e corpo al protagonista, è affascinante nella sua “cattiveria e malvagità” forse eccessivamente palesata anche se riusciamo a intravedere il suo cuore immenso tra una battuta e l’altra.
Non ho invece amato particolarmente la protagonista Raya, l’ho trovata altezzosa, capricciosa, offensiva e boriosa; ma questo non ha tolto gusto alla lettura.
La storia parte con uan situazione surreale, una resa dei conti, finita male e l’attrazione che lega sequestratore e sequestrato. La sindrome di Stoccolma nel mondo romance.
Due nemici che si riveleranno essere due anime affini.
Vedremo la corazza di Rogan cedere lentamente e quell’atteggiamento da bruto e ignorante cederà il passo al nostro non troppo romantico ruba-cuori.
“Sei intrappolata nella mia testa. Non posso farci niente.”
Odio-amore a confronto e il cuore non sente ragione di fronte ai suoi battiti incontrollati.
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