Tru Bennett, giornalista musicale, è riuscita in un’impresa impossibile: conquistare il cuore di Jake Wethers, il tipico bad boy, per giunta rockstar. Ora stanno progettando di sposarsi e di vivere insieme negli Stati Uniti. Naturalmente a Tru mancano Londra e la sua migliore amica, Simone, ma la vita con Jake a Los Angeles è fantastica. O almeno così aveva immaginato… Perché in realtà essere una coppia molto nota può comportare conseguenze pesanti: dirigenti musicali avidi, paparazzi dietro l’angolo, il passato di Jake sempre in agguato. A peggiorare il clima arriva la riluttanza di Jake ad avere figli: sarebbero solo il modo per dire addio al suo successo. Tru ama Jake più di ogni altra cosa, ma la crisi minaccia di distruggere tutto quello che hanno costruito. E se l’amore che li unisce non fosse sufficiente?
Aspettavo con ansia questa nuova uscita Newton Compton. Avevo divorato il primo libro della Towle della serie The Storm (dal titolo “The Bad Boy”) innamorandomi dei personaggi e della loro storia. Jake Wethers, frontman dei Mighty Storm, rockstar affermata, bello da mozzare il fiato, donnaiolo impenitente. Trudy Bennett, giornalista musicale, origini latine, sensuale fino alla punta dei piedi e innamorata di Jake già da bambina, da quando erano semplici vicini di casa, semplici “migliori amici”. La vita per loro aveva poi scelto strade diverse, fino a farli rincontrare dopo dodici anni proprio per un’intervista concessa da Jake al giornale per cui lavorava Trudy. Da quel momento, tra emozioni e litigi, amore e (quasi) tradimento, sesso e… be’, sesso, non si sono più lasciati. Jake aveva modificato il suo stile “sesso, droga e rock and roll” e per Tru si era dato alla monogamia serrata, aveva rinunciato a una vita fatta di eccessi arrivando, alla fine, a chiederle di sposarlo.
Da questo momento comincia “The Wild Boy”. Premessa: ho adorato questo secondo capitolo forse più del primo, e mentre leggevo ho amato, ho desiderato, ho sofferto, ho pianto. La vita di Jake e Tru (ormai trasferitasi in via definitiva a Los Angeles per stare accanto al suo unico amore epico) è passata davanti ai miei occhi pagina dopo pagina. Ho scoperto molto di Jake, l’ho compreso più a fondo, ho visto le sue insicurezze, i suoi sentimenti più reconditi, e l’ho adorato in modo totale. Ho apprezzato un briciolo meno Tru, molto più spiritosa nel primo volume. Di lei, per strada, ho perso qualcosa. Insieme però sono un tornado, un viaggio infinito nel vortice dell’amore vero, puro, incondizionato. Fragilità, insicurezze, gelosia, tormenti passati e incognite future, tutto viene allo scoperto in “The Wild Boy”, e la Towle è maestra nel creare all’interno del mio stomaco battaglie che non credevo possibili. Ho pianto, ebbene sì, ho pianto come una neonata a un certo punto, quando tutto sembrava perduto, quando l’anima di Jake viene spezzata più e più volte. Oddio, credevo che non sarei mai più riuscita a respirare in modo normale, invece il finale del romanzo è un puro inno alla gioia.
Fin dall’inizio è facile comprendere quanto amore e quanta passione incontreremo in questa storia, una storia che comincia con una parola semplice, sette lettere, una promessa, il futuro…
SPOSAMI
È scritto con delle candele che sono state infilate nella sabbia al centro di un cuore. Col battito in gola e la testa che gira, mi volto verso di lui.
«Mi stai chiedendo di sposarti?»
«Sì», risponde guardandomi negli occhi.
«Non l’hai già fatto?». Gli sorrido confusa e sollevo la mano sinistra facendogli vedere il bellissimo anello di fidanzamento. Jake viene verso di me. Non so perché, ma il cuore inizia a battermi più veloce e tremo, quasi come fosse la prima volta che me lo chiede.
Mi raggiunge e mi prende le mani. «Tru, ti ho chiesto di sposarmi nel bel mezzo di un concerto al Madison Square Garden, nel backstage. Non proprio un posto romantico. E non è stato come l’avevo immaginato». Fa un bel respiro. «Quindi ora te lo chiedo nel modo giusto, come ho sempre desiderato».
«Jake, non importa dove o come l’hai chiesto… l’importante è che l’hai fatto».
Sfiora l’anello di fidanzamento con il pollice. «Voglio darti solo il meglio, e non parlo di soldi, Tru. Parlo di ricordi, della nostra vita insieme. Ti ho chiesto di sposarmi subito dopo che ci siamo trascinati a vicenda in un tornado emotivo. Ora le acque si sono calmate e stiamo bene…».
I personaggi secondari sono delineati molto meglio rispetto al primo volume. La band di Jake (ho persino rivalutato Tom, il bassista “io scopo e basta”, ed è un bene poiché il prossimo libro sarà su di lui), la migliore amica di Tru, i genitori di entrambi, le guardie del corpo che non sono mai dei semplici bodyguard, e poi Stuart… oh, Stuart… l’assistente personale di Jake, l’amico fidato che riesce a esaudire qualsiasi desiderio e che in “The Wild Boy” trova anche l’amore. Ogni sua apparizione creava attorno a me un’infinita serie di cuoricini.
Consigliato? Sì, sì e ancora sì.
Il mondo di Jake e Tru è meraviglioso, non darci almeno una profonda sbirciatina è un vero peccato.
Sensualità:
Recensione:
Editing:
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