Silas ha rubato il futuro, la libertà e lo spirito di Ezra con parole dolci e compassione.
Fabian lo ha trasformato in un giocattolo demoniaco senza anima che considerava gli umani nient’altro che prede.
C’era voluto un secolo, più il dolce amore e la fiducia di un essere umano, per dimostrare che la vita era più di una mera esistenza.
Il Consiglio Soprannaturale gli ha dato un ultimatum: passare un altro anno nella cantina di Fabian o testimoniare rivivendo quel decennio infernale, attraverso la magia.
Un giorno per vincere la sua libertà, per dimostrare la colpa di Fabian, e far soffrire il vampiro come aveva sofferto lui stesso. Un giorno per dannare Silas.
Ezra può sopravvivere di nuovo ai vampiri e condannare il suo primo amore per il bene del secondo?
Hi readers Sale e Pepe,
Oggi vi parlo del quarto volume di una serie che mi ha incuriosita sin da subito, ma che allo stesso tempo mi ha sempre lasciata perplessa. Ovvero “Incubus: prova ”, dell’omonima serie “L’Incubus”, di Emma Jaye che ringrazio per la copia arc insieme alla traduttrice Mary Vitrano.
Come avevo detto nella precedente recensione, nel terzo libro c’è stato un passo avanti e anche in questo credo ci sia stato un altro, piccolissimo miglioramento.
Tuttavia la trama continua ad essere un po’ incasinata o quanto meno, a parer mio, non descritta come meriterebbe. In pratica, la storia di fondo è davvero super intrigante ma è sviluppata in maniera altalenante, non lineare e, in alcuni punti, per questo, risulta confusa.
Da qui in avanti, farò qualche piccolo spoiler dei precedenti volumi ma cercherò di limitarmi al massimo.
All’inizio del primo volume, quando Ezra, col suo comportamento freddo, abusante, violento, ha letteralmente catturato e costretto Finn a fare sesso con lui (e non solo), si è attirato la mia antipatia e, credo, quella di tutti.
Andando avanti, però, avevo già supposto che in lui ci fosse molto di più di quello che mostrava e ne ho avuto conferma già nel precedente volume. Ora, in questo libro il mio cuore si è letteralmente spezzato per lui, perché il passato tormentato e pieno di orrori che lo hanno reso insensibile e spietato viene a galla, con tutti i più disgustosi e dolorosi dettagli.
”Questo è essere un incubus. Sono un demone, un demone abbandonato da Dio e dannato per sempre.”
Il suo tormento viene raccontato in un lunghissimo flashback, che è circa il 70% del libro, ed è, a tutti gli effetti, la prima vera scena descritta in maniera approfondita. Una narrazione tanto pesante e, mi ripeto, dolorosa.
Vediamo come Ezra, giorno dopo giorno, si trasforma, passando da giovane demone “innocente” a vittima prima della sua natura e dei suoi aguzzini, e poi di come questi lo abbiano, a loro volta, fatto diventare quello che ho/abbiamo conosciuto nei primi libri.
Era cattivo come loro. La sua stessa anima si sentiva sporca, e il suo corpo era stato irrimediabilmente alterato. Era perduto, completamente perduto.
A sorpresa, a raccontare la sofferenza di Ezra non è solo lui, ma anche Silas, uno dei suoi carcerieri, forse quello che lo ha ferito più di tutti, perché l’ha fatto anche “mentalmente”. Detto questo non vi dirò nient’altro su di lui/loro, tranne che anche Silas non è un cattivo in tutto per tutto come sembra, ma starà a voi scoprire cosa intendo.
Quindi, a livello di sentimenti e impatto emotivo, stavolta non posso dire che l’autrice ci sia andata leggera.
È sicuramente un libro molto più strong dei precedenti, ma per i miei gusti manca ancora qualcosa, forse un contesto descritto meglio e un worldbuilding più approfondito.
È SEMPRE e comunque un libro incentrato sul sesso, anche quello non consensuale, tutto ruota intorno alla lussuria e all’erotismo e c’è poco altro intorno a questo, anche se piano piano, vedo sempre qualche nuovo elemento. Comunque, dopo il finale sono stra curiosa di leggere il prossimo e capire cosa succederà ad Ezra, Finn e anche ai tanti amici che li seguono.
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