Due occhi scuri ed enigmatici, un sorriso imbranato ma accattivante e un profilo degno di un quadro di un grande artista. Queste sono le prime cose che ho notato del ragazzo seduto al mio fianco, durante quella vacanza che mi ha cambiato la vita. Sono stata testarda e curiosa, ho voluto conoscerlo e lui mi ha catturata con la sua dolcezza e riservatezza.
Ma se fosse stata tutta solo una facciata? Una bellissima bugia?
Quando, due anni dopo, ho incontrato di nuovo Stefano, non potevo credere ai suoi cambiamenti.
Che cosa nascondevano tutti quei tatuaggi e i piercing? Da dove venivano quel nuovo sorriso spavaldo e quello sguardo sicuro che sembrava scavarmi dentro?
Non sapevo più chi avevo di fronte, eppure non riuscivo a fare a meno della sua presenza, del suo odore e del suo tocco.
E così è successo: Stefano mi ha trascinata nella sua follia e io gliel’ho lasciato fare.
Mi chiamo Lidia e questa è la storia d’amore tra me e Stefano.
Eccomi qui con voi a parlarvi del libro “La giusta dipendenza”.
Già dal titolo mi ero fatta determinate idee su cosa avrei trovato all’interno della lettura e le mie idee non erano sbagliate, perchè il libro parla di dipendenze. Dipendenze affettive e dipendenze di altro genere, ma a mio avviso sempre disturbi sono.
Il libro parte dal passato, la voce narrante è quella della protagonista, che ci racconta cosa accade nella sua vita dopo l’incontro con Stefano.
Parto con il dirvi che non ho amato particolarmente il carattere di Lidia, così come non ho amato il carattere della sua cerchia di amiche, pronte a fare le maestrine e impartire giudizi, quando solo una buona dose di comprensione sarebbe bastata. Non ho amato Lidia perchè penso che il tasso di sopportazione e amor proprio abbia un’asticella che non dovrebbe mai essere superata, mi va bene amare, mi va bene essere legati sentimentalmente a qualcuno, ma quando questo legame ti rende debole, non è sicuramente un legame sano.
Stefano l’ho adorato nella prima metà del libro, prima della sua “trasformazione” e soprattutto prima che iniziasse a strisciare per ricevere di nuovo l’attenzione di Lidia dopo ogni passo falso che commette lungo la strada.
L’autrice ci parla di droghe e vizi e per quanto i risvolti caratteriali di questo tipo di dipendenza siano descritti alla perfezione, viene lasciato indietro il fattore pratico. Tutto succede troppo in fretta, nonostante le quasi 400 pagine, la storia è incentrata quasi solo ed esclusivamente sul rapporto tra i due.
Diciamo che non ho amato la trama, ma essendo una cosa soggettiva, non valuterò la lettura basandomi su quest’ultima.
Una sufficienza piena è il voto che mi sento di dare, perchè nonostante la scrittura sia curata e fluida non mi ha coinvolto pienamente.
Il libro secondo me è “troppo”. L’autrice porta avanti questo tira e molla tra i due troppo a lungo, dovendo per forza arrivare all’happy end.
Non so, leggerò sicuramente il secondo volume perchè sono curiosa di sapere come andrà a finire.
Alla prossima!!!
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