Ci sono incontri che ti cambiano la vita.
Lo sa bene Aden, una Nomade abituata ad affrontare le insidie e i pericoli del viaggiare in solitaria.
Lo sa Felicia, in agguato tra le paludi, pronta ad affondare i suoi artigli dentro a un corpo umano.
Lo sa Dernia, con un numero tatuato sotto l’occhio e le mani che stringono ogni giorno le sbarre fredde della sua cella.
Lo sa Sven, lo straniero ombroso che farebbe di tutto per andarsene dalla prigione che è costretto a sorvegliare.
Lo sanno i fratelli Sirio e Fosco, in fuga verso Nuova Mantova accompagnati dai segreti che si portano dentro.
Sei vite che stanno per cambiare per sempre, tra città sconvolte dalle Guerre Climatiche e paesi dove il pregiudizio contro il diverso regna sovrano.
In un mondo in ricostruzione sei estranei dai destini intrecciati saranno obbligati a fare fronte comune per sopravvivere.
Ho scelto di leggere Numbers a occhi chiusi, non mi interessava neanche la trama. Il primo romanzo pubblicato dalla Pasquali mi era piaciuto talmente tanto che sapevo non sarei rimasta delusa.
Ho fatto bene? Decisamente!
L’autrice ha la sorprendente capacità di catturarti e non lasciarti andare fino a dopo la fine del romanzo. In questo distopico post apocalittico ha creato un’ambientazione credibile e di facile immaginazione, grazie alle sue spiegazioni. Ci troviamo nei pressi di Nuova Mantova: niente è più come lo conosciamo noi, tutto ciò che rimane sono paesi tornati mentalmente indietro nel tempo, ruderi e ruggine.
La Pasquali ha anche creato personaggi reali e veritieri con cui ho avuto voglia di fare amicizia, mi sono sentita parte del gruppo prima che loro stessi si sentissero tali. Diversi sono i protagonisti e il fatto che ognuno di loro parli in prima persona mi ha permesso di conoscerli in maniera più approfondita e me li ha fatti apprezzare ancora di più.
Ho amato il tema dell’accettazione: per qualcuno è difficile accettare se stesso, per altri non sarà facile imparare a capire che l’altro può far parte della nostra esistenza così com’è. Ognuno imparerà qualcosa di se stesso grazie alla convivenza e alla conoscenza degli altri.
Come riusciranno a diventare un gruppo e come affronteranno le loro peculiarità sarà la parte più interessante del romanzo.
Quando sono arrivata alla fine, ho avuto due sensazioni contrastanti: avevo il sorriso sulle labbra per ciò che avevo finito di leggere ma anche l’amaro in bocca, perché non avrei più potuto vivere insieme al fantastico gruppo.
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