Recensione “Fire – Burning souls” di Caterina Stadio

 

“L’amore ti rende debole, vulnerabile. Se il cuore batte veloce il pugno è lento.”

 

Una casa in fiamme, una vita distrutta, due occhi blu che chiedono soltanto di essere amati. Quando lo sceriffo Davis Harris salva il piccolo William Logan Jones da un incendio, qualcosa negli occhi di quel bambino, lo spinge a richiederne l’affidamento e a offrirgli una seconda possibilità. Crescendo, Will non riesce a scrollarsi di dosso il suo passato, così sfoga tutta la sua rabbia contro un sacco da boxe e correndo in pericolose gare clandestine.

Quando però, una sera, quegli occhi blu incontreranno quelli della bellissima e ingenua infermiera Eleonor Howard, il suo cuore non riuscirà a non dare una brusca accelerata. William proverà con tutte le sue forze a tenersi alla larga da quella faccia pulita e quelle curve da urlo, ma l’attrazione che entrambi proveranno l’uno verso l’altra, all’improvviso non potrà più essere ignorata e divamperà come il fuoco più pericoloso di tutti.

Ma se il burrascoso passato di William, le bugie e i segreti, finissero per ridurre in cenere ogni cosa? E se Eleanor dovesse affrontare quasi l’inferno per poter restare con Will?

Spesso, quello che il fuoco brucia, il fuoco non può più restituire, varrà lo stesso per il cuore?

 

Le trame e le cover dei libri della Collana Dark-Brighlove sono sempre accattivanti e ammalianti, peccato che poi appena inizi a leggere, fin dalle prima righe, gli errori ortografici si sprecano.

 

“Era stato mandato in licenza dopo aver fallito una missione, tutti i suoi uomini, tranne lui, erano morti. Loro sono ancora lì, sulla sua coscienza. Scosse la testa per scacciare i pensieri che ogni notte lo tormentavano non facendolo neanche dormire.”

 

La storia ci racconta di William Logan Jones, un bambino salvato da un poliziotto mentre la casa in cui si trova sta bruciando. In quel frangente William rimane orfano e il poliziotto lo adotta. Il ragazzo cresce ed è irrequieto, una testa calda, fino a che non incontra Eleonor. Lei è un’infermiera e ha la vocazione da Crocerossina. Figlia di padre benestante che, ovviamente, non vede di buon occhio il suo attaccamento per un ragazzo così scapestrato, ma c’è qualcuno nel passato di William, un certo Mendoza, che ha preso di mira anche lei…

Una scrittura un po’ semplice, oserei dire acerba con una trama narrata in prima persona dal doppio pov dei protagonisti. Una storia per lo più di introspezione, con dialoghi essenziali che lasciano posto a tanti ragionamenti, che purtroppo non è riuscita a coinvolgermi e a catturare la mia attenzione del tutto. Una trama poco originale, dove il bad boy (quello vero, quello macho) si innamora di una ragazza normale acqua e sapone, pur avendo intorno donne sfrontate e pronte a tutto per avere un briciolo del suo tempo. Non ho apprezzato molto la caratterizzazione di William, incoerente e a tratti insensato, quando fa dei gesti eclatanti verso Eleonor, e subito dopo la tratta a pesci in faccia con il solo intento di allontanarla da sé. Lei, di contro, è troppo accomodante e ogni volta che lui la va a riprendere, cede senza troppo sforzo.

Quindi, tirando le somme, so quanto tempo e quante risorse si spendono per scrivere un libro, so anche che è difficile inventare qualcosa di nuovo, ma è il metodo usato che crea empatia tra il lettore e i protagonisti… Una cosa che qui a me è mancata.

Alla prossima!

 

 

BARBARA M

firma Claudia

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