Recensione “Belkin Lake” di Angelique Jurd


È troppo aspettare quindici anni per chiedere perdono? Per chiedere una seconda possibilità?

 

Jason ha lasciato Belkin, la sua città natale, quindici anni prima e non è più tornato. Ma non ha mai dimenticato Shaun o il loro tempo insieme.

 

Se tornasse indietro, Shaun vorrebbe parlare con lui?

 

Come può Jason convincerlo che l’uomo che è diventato non ha paura come ne aveva il ragazzo che era in passato? Che ci si può fidare di lui e che questa volta non scapperà?

 

Hi readers Sale e Pepe,

In questa recensione parleremo del libro “Belkin Lake” di Angelique Jurd.

 

Ho conosciuto la Jurd tramite il libro “Il sorriso di Jess” che non solo mi è piaciuto, ma è diventato uno dei miei comfort book.
Per questo, quando è uscita questa nuova traduzione, l’ho subito messa in reading list e appena ho avuto un attimo di tempo (ad agosto in realtà anche se la recensione esce solo ora) l’ho letto.

 

È stata una perfetta lettura da ombrellone, un libro leggero, ma che comunque non tratta nulla con superficialità, neanche la malattia che si trova ai margini della storia.

Un testo breve, forse un pochino troppo per i miei gusti, ma intenso, che è una piccola coccola.

 

È un storia che racconta un amore giovane, puro e in generale sentimenti tipici degli anni più belli, quelli totalizzanti, almeno questo è quello che fa nella prima metà.

 

“Tutto intorno a noi scompare e non c’è altro che la sua bocca sulla mia. La sua lingua che ne traccia il contorno, la sua mano sul mio collo, il sapore dell’acqua dello stagno sulle sue labbra e il soffio del suo fiato caldo sulla mia guancia quando si allontana. Non oso aprire gli occhi nel caso in cui questo sia solo un sogno e io mi trovi ancora a casa nel mio letto e la giornata debba ancora iniziare. O peggio, che si tratti di una specie di scherzo malato architettato per prendermi in giro. «Andava… andava bene?» La sua solita sicurezza è sparita e vedo il mio riflesso in quei diffidenti occhi blu, quando riapro i miei. Oh Dio, sì. Andava più che bene. È stato meraviglioso. Ora potrei anche morire senza rimpianti. «Posso farlo ancora?» Okay, ora sto davvero per morire.”

Perché questo libro nella sua semplicità ha una struttura particolare, insolita, è diviso in due: la prima, raccontata da Shaun ed ambientata alla fine del liceo, nel momento in cui tutto è enfatizzato al massimo; confusione, voglia di fare, ormoni (soprattutto quelli) e anche sentimenti guidati solo dal cuore, una parte che racconta l’inizio e il distacco.
La seconda invece è raccontata dal punto di vista di Jason e si svolge ben quindici anni dopo ed è la parte matura, quella dov’è anche la testa entra in gioco; è il momento del dolore e poi del perdono.

I pov sono ben delineati e i due protagonisti descritti in maniera autentica e senza fronzoli, non troppo approfonditi (visto anche il numero di pagine), ma delineati per renderli credibili e realistici. Una relazione con alti, bassi e una battuta d’arresto grande, ma sempre estremamente dolce come i due protagonisti.

“Prendo un respiro profondo e apro la porta della cucina. Jason è seduto al tavolo, una tazza di caffè accanto al gomito, la testa china sul telefono. Trattenendo il respiro, chiudo gli occhi poi conto fino a dieci e li riapro. Lui è ancora lì e ora mi sta sorridendo. Oh, quel sorriso. Non è cambiato. Quando non sorride, Jason Michaels è bello. Ma quando sorride, è… oh Dio, sono di nuovo un adolescente…

Credo che la divisione così netta del libro, grazie ai due pov separati e al salto temporale, sia stata la cosa davvero “nuova” di questo romanzo, perché effettivamente è un “classico” second chance con un amore liceale che si ripresenta, scritto molto bene, ma pur sempre e solo quello.

Descriverei la scrittura della Jurd come incisiva e d’impatto nel suo essere estremamente scorrevole. Infatti, ho finito il libro in poche ore, ore in cui mi è scappato un sorriso, qualche sospiro e anche una lacrimuccia (ma solo perché una situazione particolare di cui non dirò nient’altro mi ha colpita profondamente).

 

Per questo è un libro che vi consiglio, se avete bisogno di un testo breve ma che metta nero su bianco sentimenti veri, queste sono le pagine che fanno per voi

firma Claudia

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