Eledriel è un’innata, in grado di attingere alla magia in modo istintivo e senza alcuna forma di studio. Quelli che vennero prima di lei furono causa di dolore e distruzione ed è per questo che fu creato il Marchio. Chi lo riceve viene privato per sempre della propria dote e, fra gli appartenenti al popolo eburneo, il rifiuto comporta una condanna all’esilio senza appello.
Prima di lei, lo stesso trattamento fu riservato al Respinto, privato persino del nome e di ogni dignità. Malvagio, orribile e senza morale, rappresenta la nemesi dei valori che gli eburnei attribuiscono a se stessi. È a causa sua se l’Impero ha rischiato di collassare fra sangue e macerie ed è sempre lui ad aver causato l’apertura dello Strappo.
Ma qual è la causa e qual è la conseguenza quando il futuro si annoda con il passato? La linea che divide bene e male diviene illusoria e il destino si mostra come un cammino il cui inizio coincide con la propria fine: un punto nel tempo e nello spazio che ha l’inquietante aspetto di un’anomalia energetica oscura come la morte.
Sarà quella la meta da raggiungere per un gruppo di avventurieri che non ha paura di uscire dai confini del conosciuto per confrontarsi con le conseguenze delle proprie scelte.
Un fantasy classico che parla di amore e amicizia, di imprese fallite e vittorie impossibili. Perché qualunque avventura si intraprenda, è sempre la ricerca di sé ciò che spinge a fare il primo passo.
Il libro è autoconclusivo, ma saranno pubblicati altri romanzi della Saga dei Senzamarchio, per chi ha voglia di continuare il viaggio insieme a questi personaggi.
Libro avvincente sin dalle prime pagine e, soprattutto, bello!
Avevo proprio bisogno di una lettura simile per riprendermi dalle ultime…
Di solito, quando in una narrazione si fa spesso riferimento a eventi del passato non ancora spiegati ma descritti come se li dovessimo conoscere, storco il naso e mi infastidisco, perché inficiano la lettura. In questo caso, invece, ho avuto modo di scorrere le pagine e leggere in tutta tranquillità perché la scrittura dell’autrice permette di farlo e gli espedienti narrativi che utilizza lasciano modo di capire che tutto verrà spiegato. Scopriamo, pagina dopo pagina, sia il presente che il passato e nulla verrà lasciato al caso.
Pur essendo il primo di una serie, può essere letto come autoconclusivo… Ma perché lasciare che le cose finiscano così quando un libro è scritto tanto bene e la storia permette mille possibilità? Io, di certo, non mi lascerò sfuggire i prossimi!
Certo, non è perfetto, qualche refuso qua e là c’è, ma non corrompe la lettura.
L’amore c’è e lo troviamo sotto ogni forma: come sentimento puro, come amicizia vera e come àncora a cui aggrapparsi e con cui lottare per vincere il male.
Bella la storia, bella la speranza e bello anche leggere di personaggi traditi e feriti ma tanto maturi da capire che non si vive di rancore o vendetta… si salveranno tutti, però? O c’è chi non ha più speranza?
Questo libro è stato una bella svolta, quella di cui avevo bisogno! Ve lo consiglio!
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