Recensione “Niente nozze per me” di Jay Northcote

 

Nathan vorrebbe siglare tutto con un anello al dito… ma Owen è tipo da matrimonio?

A due anni dal loro primo appuntamento, Owen e Nathan vivono assieme e la vita è bella… a parte il fatto che non sono sulla stessa lunghezza d’onda per quanto riguarda il matrimonio.

Tradizionalista fino in fondo, Nathan vuole tutto quanto: le nozze, lo scambio dei voti e un paio di anelli abbinati. Owen, d’altro canto, ritiene che il matrimonio sia antiquato e superfluo. Non hanno bisogno di sposarsi per dimostrare il loro impegno reciproco. L’amore dovrebbe essere abbastanza già da solo.

È sufficiente un momento di debolezza durante una serata fuori per far affiorare il problema. Dopo una proposta da semi-ubriaco, Owen si ritrova fidanzato, e poi l’entusiasmo di Nathan lo trascina. Però, man mano che il gran giorno si avvicina, la tensione è in continuo aumento e alla fine esplode.

 

Se vogliono salvare il loro rapporto, Owen dovrà stabilire una volta per tutte se è un tipo da matrimonio oppure no.

Nota: questa storia è il sequel di La sfida degli appuntamenti per cui, anche se volendo può essere letta come stand-alone, consiglio di leggerle nell’ordine giusto.

 

L’amore può tutto… o forse no?

Mi è piaciuto molto questo secondo capitolo della storia tra Nathan e Owen. Dopo un primo volume in cui i due trovano l’amore, qui inizia la vita vera, così come i problemi. È tutto molto più vero e maturo.

 

L’insicurezza di Owen sarà la principale protagonista: lasciatosi sfuggire una proposta decisamente poco romantica, sotto i fumi dell’alcol, non riesce a rimangiarsi le parole il giorno seguente, per paura di far stare male Nathan. Fatto sta che lui, fermo oppositore del matrimonio, si ritrova sempre più nervoso e in ansia durante i preparativi… il tutto porterà a un litigio talmente grande da far pensare: l’amore che i due provano l’uno per l’altro basterà a salvare il rapporto?

 

Se nel primo volume avevo apprezzato la crescita di Owen, qui avrei voluto prenderlo a schiaffi sulla nuca ogni due minuti, oltre a volerci fare quattro chiacchiere e farlo ragionare. Il motivo delle sue insicurezze lo capiremo leggendo, ma non ci sconvolgerà.

 

Mi è piaciuta molto la figura della madre di Owen, personaggio molto importante, seppur marginale. Una donna forte, che ha cresciuto quattro figli da sola e facendo un ottimo lavoro. Nel prossimo romanzo, spero di poterla conoscere un po’ di più, insieme a Megan, sorella minore di Owen.

 

Come sempre, posso affermare di amare la scrittura dell’autore, amo le sue storie e come queste mi fanno sentire. Ho provato sensazioni contrastanti e ho mantenuto un nodo allo stomaco per maggior parte del romanzo. Questo non mi ha impedito di amarlo, anzi, me lo ha fatto apprezzare ancora di più. Mi ha permesso di entrare maggiormente nel romanzo e di carpire meglio cosa provavano i protagonisti.

 

Consiglio qualunque libro di Jay Northcote, quindi, cosa aspettate? Andate a leggerne almeno uno.

 

 

 firma Claudia

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