Quando un topo di biblioteca con i minuti contati incontra un allevatore di polli più giovane e dallo spirito libero, volano piume e scintille…
Harrison Phillip Fletcher III non dovrebbe essere lì. Non a Burlington, nel Vermont, non a gestire Vino&Veritas, una pittoresca libreria inclusiva con tanto di wine bar e, di certo, non dovrebbe essere ancora vivo a quarantadue anni. E cos’altro non dovrebbe essere lì? Un’inaspettata consegna di polli.
Finn Barnes conosce i polli. Il robusto agricoltore di cibi biologici sa tutto sui polli di razza rara, ma avere a che fare con un libraio più grande e sexy è una cosa del tutto diversa. I tipi di città come Harrison non decidono mai di restare nel Vermont a lungo termine.
Dovrebbero stare alla larga l’uno dall’altro. Ma l’attrazione è reciproca. E, in qualche modo, tra discussioni sui libri e visite guidate della fattoria, scoprono di avere molte cose in comune. E si ritrovano a rubarsi baci nella stalla di Finn, a sgattaiolare fuori di casa come adolescenti e a darci dentro tra le lenzuola.
Quella che inizia come una semplice avventura finisce per far nascere forti sentimenti nelle due anime solitarie, ma un futuro insieme sembra improbabile come un pollo in una libreria. Le piume possono anche volare, ma imparare a fidarsi richiede tempo, e nessuno dei due potrebbe averlo. Saranno capaci di abbandonare le loro paure prima che sia troppo tardi?
Featherbed – Un letto di piume è un romanzo autoconclusivo che fa parte dell’universo True North di Sarina Bowen. Opposti che si attraggono, age-gap, un po’ di angst, morbidezza – con un sacco di piume – e un pesce fuor d’acqua che, nonostante pensasse fosse impossibile, riesce a trovare una casa.
È una storia molto semplice, un amore che evolve lentamente, senza grossi drammi o ferite profonde. Due ragazzi completamente diversi, Finn è nato e cresciuto in Vermont, orgoglioso del suo essere, con una brutta esperienza alle spalle che lo ha segnato e che lo ha reso diffidente verso i forestieri. Harrison è un ragazzo che si tiene alla larga dall’amore e che si trasferisce con la madre in Vermont per realizzare il sogno di quest’ultima, cioè aprire una libreria. I presupposti sono quindi catastrofici, ma la chimica e l’affinità che li lega è inspiegabile e per questo entrambi sono intenzionati a viverseli.
Devo dire che l’inizio della lettura è stato in sordina, e, se devo essere totalmente sincera, ho fatto fatica a portarla avanti fino al sessanta per cento del libro, mi è sembrato lento e poco coinvolgente. Il bandolo si dipana per lo più in quello che riguarda la conoscenza dei due protagonisti, il loro studiarsi, il loro avvicinarsi per fare esplodere la chimica che li lega perché è da questa che parte la loro relazione. Negli ultimi capitoli qualcosa si muove, si velocizza, Finn ed Harrison vengono fuori caratterialmente. C’è più consapevolezza per quel sentimento che entrambi cercano di seppellire nell’io più profondo.
“Finn fece una risata ruvida. «Credo di dover essere io a ringraziare te. Sei stupefacente. Non mi aspettavo…» «Neanche io.» Sapevo quello che intendeva. Non mi ero aspettato lui. O quella cosa tra noi, che non era mai stata casuale come avevamo cercato di fingere, ma che ora sembrava avere una vita propria, stringendo i rami intorno a noi, legandoci insieme, nonostante i nostri pensieri.”
Il sentimento viene poi esternato in maniera dolce e quasi casuale, un “Ti amo” buttato lì come se niente fosse e confessato per primo da quello che sembra il più sicuro tra i due: Finn! Quindi le posizioni si ribaltano, c’è un cambiamento sostanziale nei due protagonisti.
L’autrice cerca di dare uno scossone alla trama, inserendo un problema di salute, ma è tutto troppo veloce e semplicistico, qualcosa che, a mio avviso, non regge. Una storia che comprende altri personaggi, che sembrano fare da cornice a Finn e Harrison, rendendola invece più ricca e corposa. Scritta al passato dal pov di entrambi, è il tipo di narrazione che preferisco e che mi aiuta a entrare in sintonia con i protagonisti. Le scene di sesso sono descritte bene, con il giusto mix di dolcezza e passione. Quindi, tirando le somme, come ho detto all’inizio, è una storia semplice, ben scritta, ma non troppo accattivante…
Alla prossima!
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