Recensione “Perfetti innamorati” di Abby Jimerez

 

Da quando Vanessa Price ha lasciato il lavoro per realizzare il sogno di viaggiare per il mondo, milioni di follower hanno cominciato a seguirla sul suo canale YouTube e ad appassionarsi alle sue avventure ispirate al motto “vivere ogni giorno al massimo”. Più che un mantra, quella di Vanessa è una missione: ha perso la madre e la sorella a causa di una malattia genetica che le ha portate via giovanissime e che potrebbe avere anche lei. Ma piuttosto che sottoporsi alle analisi necessarie per scoprirlo, ha deciso di vivere la vita senza sprecarne neppure un minuto. A sconvolgere le carte in tavola, però, è arrivato un imprevisto scherzo del destino: la scombinata sorellastra di Vanessa le ha lasciato in custodia la figlia appena nata. E così, una vita fatta di biglietti di sola andata, selvaggi trekking nella natura e cibi esotici si trasforma improvvisamente in un vortice di pannolini sporchi e notti insonni. È chiaro che Vanessa ha disperatamente bisogno di una mano. Ma l’ultima persona da cui si sarebbe aspettata di riceverla è il suo affascinante vicino, Adrian Copeland, un brillante avvocato dal sorriso irresistibile, che sembra dotato del superpotere di calmare una neonata indemoniata. E chissà che, con il passare del tempo, Vanessa non cominci ad apprezzare cose di lui che vanno ben oltre il suo aspetto mozzafiato…

 

Un friendzone di eccezione, ho riso e ho anche pianto, e molto direi.

Vanessa ti rapisce in tutto quello che fa, che dice, che vive.

La sua vita non è certamente perfetta, come non è perfetta la sua famiglia, anzi, direi che insieme sono proprio una sciagura.

Sorella tossicodipendente che abbandona davanti porta di casa la figlia Grace, un fratello nullafacente e illuso con idee bizzarre da finanziare, un padre accumulatore seriale che ha reso la loro casa inospitale per i troppi oggetti inutilizzabili, una madre suicida, una sorella morta per malattia.

Lei? Lei ha lasciato il lavoro per inseguire il suo sogno di viaggiare, con i milioni di followers è riuscita a fare del suo sogno un’attività redditizia.

Adrian Copeland, invece, è il suo esatto opposto, vive di certezze, ha paura di volare, è un integerrimo avvocato, socio di un noto studio. Lui è il tipo di uomo che non vede le forme nelle nuvole. E non perché gli manca l’immaginazione, ma perché è troppo occupato per guardare il cielo.

Cosa avranno mai in comune questi due protagonisti?

Il pianerottolo di casa.

E poi abbiamo Becky, l’assistente che tutti vorremmo avere, fanatica di oroscopi, sempre presente, capace di far adottare un cane morente ad Adrian.

Questo libro è stata un’intensa scoperta, ho iniziato e non volevo staccarmi più dalla pagine… Una tira l’altra.

“Se per il mio trentesimo compleanno sono ancora viva e tu sei single, mi vuoi sposare?”

Ho adorato letteralmente questo libro era da tanto tempo che non leggevo qualcosa di romantico, non di eccessiva dolcezza, originale, diverso e scritto benissimo.

“È come se la mia vita fosse una stanza chiusa e tu la brezza che entra quando si apre la finestra… Sei una marea Vanessa. Mi hai tarvolto e hai scacciato tutto quello che credevo importasse e poi mi hai riempito finchè non sono affogato in te.”

I followers sono parte integrante di questo libro, con i like, i commenti, le urla di apprezzamento per addominali da Dio, le ricerche in giro per il mondo, le donazioni…

“E quando sarà davvero il mio ultimo giorno? – Ti troverò nella prossima vita, come ti ho trovata in questa.”

L’autrice, in punta di piedi, ha toccato temi difficili da digerire: patologie più o meno gravi, supporti psicologici, malattie, suicidi, tossicodipendenza, affidamento, abbandono di minori… Ha saputo dare il giusto spazio e la giusta attenzione non travolgendo il lettore di eccessivi pesi e tristezza.

Un plauso alla scrittura e alla traduzione, merita veramente di essere letto.

 

 

firma Claudia

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