Recensione “Qualcosa di Simile alla neve” di Federica Rossi


 

Che forma ha l’amore?

Ben pensa di saperlo: una forma ordinata, come quella della sua vita con Sofia, sua fidanzata storica. Fatta di tranquilla routine, eventi programmati con minuzia e segreti che l’uno custodisce per l’altro. Le montagne russe Ben le lascia ad altri, e anche nel suo lavoro, l’editor per una grande casa editrice newyorkese, sceglie di poter leggere prima il finale dei romanzi, per non avere sorprese.

Fino a quando un imprevisto farà saltare il suo quieto binario, facendolo ritrovare, una sera, sul tetto del suo palazzo con addosso solo un cappotto e un paio di boxer con l’immagine di una renna.

C’è anche Cameron su quel tetto, a contemplare lo skyline di quella città ancora sconosciuta e ostile in cui è appena approdato insieme alla nipotina Helena e il loro cane Sugar, con tutta l’intenzione di prendere la vita di petto e ricominciare daccapo. Lui dalla vita è abituato a essere preso a schiaffi e non ha paura di affrontare a muso duro il futuro e tutto quello che gli riserverà.

A patto che il suo cuore se ne stia al sicuro nel petto…

Ma quando quel ragazzo biondo con gli occhi dell’azzurro più intenso che abbia mai visto gli si para davanti, Cam capisce che non sarà così facile. Perché qualcosa subito dentro di lui si scioglie… Qualcosa di simile alla neve.

 

Hi readers Sale e Pepe, 

Oggi vi parlo del libro “Qualcosa di simile alla neve” di Federica S. Rossi che ringrazio per la copia. 



Inizio subito col dire che questa storia mi è piaciuta moltissimo, l’ho letta in più giorni solo a causa del poco tempo libero, ma è uno di quei libri a cui, anche durante la giornata lavorativa, ho ripensato, perché ha conquistato la mia attenzione. 

 

La storia di Ben e Cameron è davvero particolare, molto dolce, intensa e potente in ogni singola riga. 

Non è una lettura veloce, immediata o semplice e leggera, né per la parte psicologica legata ai protagonisti, e a Ben in particolare, né per la mole del libro stesso, sono seicentocinquanta pagine di sentimenti ed emozioni complesse.

 

Ben e Cameron hanno tanto da dire, fare e raccontare e, tutto questo, è possibile vederlo in ogni loro cambiamento e in tutto il percorso che fanno singolarmente, come coppia e anche come famiglia, pagina dopo pagina.



Tra loro c’è quella chimica istantanea e impossibile da nascondere che amo vedere in una coppia, anche quando, come in questo caso, mi fa penare e attendere un po’. 

 

“Cameron mi faceva passare la voglia di tenere lontano chi non faceva parte del mio piccolo universo. Volevo che lui rompesse le porte di quel maledetto universo e si imponesse, perché era suo diritto esserci. Era un suo diritto occupare spazio e volevo che occupasse il mio spazio, quello privato, quello che non avevo concesso a nessuno.”



Ogni metro verso la felicità che questi due dolcissimi uomini percorrono è fatto di piccoli passi, battute di arresto, momenti magici e altri dolorosi e sofferti. 

Talmente tante cose mi sono arrivate da Cam, Ben e tutti i loro amici/familiari, che mi sono emozionata in più punti, lacrimucce a gogo. 

 

“Non c’era niente di certo nella mia vita da quando ero arrivato a New York: un lavoro appena iniziato con una paga ridicola, un appartamento da finire, una ragazzina a cui badare che avrebbe cominciato a breve una scuola che non potevo permettermi, una sorella che mi detestava a tratti, una vecchia relazione che mi aveva prosciugato ogni energia e nessuna voglia di incasinarmi la testa per colpa del fidanzato di mia sorella. Non era un bel resoconto, ma era reale e dovevo ricordarmene ogni volta che tentavo di essere felice, perché appena riuscivo a provare qualsiasi emozione al posto dell’incertezza, puff, queste venivano sopraffatte da altri casini.”



Tranquilli, però, non è SOLO angst questo libro, ci sono anche momenti più light, leggeri, che non fanno solamente da contorno al resto. Parte drammatica e angst sono davvero ben scritte e mi hanno tenuta incollata alle pagine. 

 

“«Sì, pallida, elegante e sempre troppo lontana per essere presa. Ti si addice.» Non mi veniva difficile immaginarlo così. «Finge di essere accomodante e soffice, anche simpatica a tratti, eppure potrebbe costringerti a stare chiuso a casa per giorni.» Ben era come la neve e io avevo appena ammesso che l’avevo studiato abbastanza da poterlo dire. “Bravo, coglione”. Lui non ci avrebbe fatto caso, era troppo ingenuo, ma io sì. Io facevo caso a quello che dicevo. «Hai un’immaginazione strana, Cupido» decretò solo. «Però se la tocchi si scioglie. Lo fai anche tu, Bonbon?»”



Per essere una prima pubblicazione è un libro assolutamente non “facile” e credo che l’autrice sia stata molto brava a creare un bel mix di elementi e a svilupparci intorno tutti gli eventi in maniera non solo equilibrata ma anche coinvolgente e emozionante. 

 

Per questo e tanto altro ancora  “Qualcosa di simile alla Neve” è un libro che vi straconsiglio ! 

Tivvy

 

 

firma Claudia

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