***”Il Dono del Mare #2 ” un romance fantasy / paranormal romance SEQUEL di “Il Dono del Mare” che vedeva come protagonisti Nick e Kate. ***. Sabine è un insegnante di yoga di una cittadina turistica. Segni particolari? Allegria a non finire e un Radar attira stronzi incorporato, in altre parole un vero disastro in amore. Sullo sfondo di un mare da sogno le sue lezioni e le sue fotografie yogiche l’hanno fatta diventare piuttosto famosa, ma la vera star di casa è la sua migliore amica Kate Cinning, campionessa di Surf. Quando Kate si trasforma in una Sirena e la loro casa viene invasa da Immortali venuti da Atlantide, Sabine fa la conoscenza del Capitano Conrad. Quell’uomo non parlava: comunicava ordini. Chiaro. Preciso. Glaciale. Ma Sabine quasi non lo ascoltò, concentrata solo sul suo volto. ‘È un fico pazzesco’. Conrad, il Capitano della Stirpe degli Abissi, si trova suo malgrado a dover soggiornare sulla terraferma, in attesa dell’ultima gara della Sfida, una gara da cui dipende l’incoronazione del prossimo Re del Mare. Tenere a bada le Sirene su cui deve vegliare, non è un compito facile, soprattutto quando Sabine, un’umana frivola e spudorata, si elegge loro madrina e fa conoscere loro tutti gli svaghi che la terraferma può offrire, a partire da scorribande serali per locali ‘a caccia dell’umano più sexy’. Alla sua epoca solo una meretrice consumata si sarebbe agghindata a quel modo. Un fastidio che sapeva di sdegno gli infiammò la bocca dello stomaco… Quella femmina andava rieducata. *** Si raccontava che le Sirene amassero sfidarsi tra le schiume delle onde, contendendosi l’un l’altra i cavalloni più impetuosi. Se un umano si univa a quel gioco, riuscendo a battere una Sirena, egli aveva diritto a reclamare il Dono del Mare, diventando egli stesso un immortale.
Spin off del primo capitolo, è consigliabile leggerlo dopo aver letto la prima parte anche se il bel riassunto in prefazione può illuminare i più pigri. Per i contenuti a sfondo erotico, la lettura è consigliata ad un pubblico adulto.
In questo secondo succulento capitolo i riflettori sono puntati su Sabine, amica di Kate e sul Capitano Conrad, nato umano ma divenuto tritone grazie al dono del mare.
Lui è ghiaccio e potenza, i suoi occhi sono:
” Profondi, intensi, due cristalli di ghiaccio in un volto che scatenava solo bollori”.
Lei è una caramella, di quelle frizzanti, che si può amare o odiare, ma forse dopo tante delusioni amorose il karma di Sabine sta cambiando rotta.
Questo sequel/spin-off inizia molto più avanti nel racconto rispetto al primo episodio:
Sabine ha fatto da comitato d’accoglienza al Popolo del mare in occasione della Sfida di cui si è ampiamente parlato nel primo volume.
Viene immediatamente travolta da questa ondata di euforica bellezza.
Sirene e i tritoni sono incantevoli ma, è all’arrivo dei guerrieri dai muscoli guizzanti che la sua libido fa la ola, tanto da pensare:
“Ma questa è Sparta!”
In questo secondo volume il doppio pov è più accentuato e mostra ai nostri occhi i conflitti che si svolgono nella mente di Conrad, sconvolto dalla sfacciataggine di Sabine ma al tempo stesso inspiegabilmente attratto da questa umana energica e coinvolgente.
I pensieri di lei, beh, sono proprio scandalosi, non ha tutti i torti il bel capitano!
Inutile dirvi che qui vale la regola: gli opposti si attraggono!
Il radar attira stronzi di Sabine (ne è dotata di serie) sembra fare gli straordinari con Conrad, ma anni di esperienza le hanno insegnato come ridimensionare l’ego maschile all’occorrenza.
Lui impartisce ordini secchi, insopportabili, odiosi e lei ricambia con sorrisi e sfacciate battutine acide, un vero spasso.
Se con Kate e Nick si surfava sul miele, qui ci si rotola fra schegge di vetro!
Mettiamoci anche nei panni di questo povero Tritone che si trova a fare da guardia/babysitter a delle Sirene in calore che bazzicano per locali notturni in cerca di prede: non deve essere facile.
L’impresa è ancor più complicata se chi dovrebbero ringraziarti per la protezione ti detesta.
Il pensiero comune delle belle pinnate è infatti inclemente:
“Il capitano Conrad era il male fatto Tritone. La kryptonite sirenesca al divertimento, il secondino sempre in agguato, l’istruttore bacchettone che non c’era verso di gabbare, un rompipalle di proporzioni mega -galattiche” un “frantumaconchiglie”
E anche Sabine vede in lui l’ostacolo al divertimento, il non poter portare le sue nuove amiche a fare baldoria liberamente, eppure chi disprezza compra e si trova così a dover scegliere una ricompensa per l’accoglienza offerta.
Sabine chiederà proprio la collana del bel capitano che diventerà così il suo Preferito e dovrà sottostare ai suoi appetiti.
Se le sirene, a causa della maledizione di Ecate sono obbligate a fare sesso per sopravvivenza, Sabine semplicemente lo fa per piacere e questo sconvolge il Capitano Conrad.
La terraferma non è più casa sua da qualche secolo e l’emancipazione delle donne ha fatto notevoli progressi in sua assenza. Sabine ne è l’esempio e tutto in lei gli crea fastidio: troppo svestita, disinibita, impudente!
La storia ci regalerà moltissimi siparietti spassosi ma anche dei momenti di riflessione sul potere che ha l’amore nella trasformazione di una persona e, non ultimo, un doveroso monito al prendersi più cura di un bene prezioso come il mare.
Mi trovo a dover fare una considerazione, ora che ho letto quasi tutti i lavori di questa autrice: ognuno ha ovviamente il suo stile, spesso questo si rivela confortante altre volte è un po’ noioso.
Con Laura non ho avuto questa impressione, insomma abbiamo sempre il filo conduttore dell’ironia e del buon sesso, ma ha la capacità di trasformare anche il modo di narrare a seconda del personaggio che si trova fra le mani.
Avevo già notato questo aspetto leggendo la saga delle streghe di Villacorta: per ogni personaggio modificava modo di rapportarsi alla scrittura, il tenore dei dialoghi, mantenendo fissa quella tensione narrativa che è in grado di incollarti gli occhi alle pagine.
Una caratteristica evidente anche in questo caso: stessa storia ma vista da due paia di occhi diversi, quelli di due amiche.
Con Kate si era spinta più sul sentimentale/introspettivo/voglia di riscatto/caparbietà, con Sabine si cambia registro.
La bionda è di suo più un tipo New Age, insegnante di Yoga con un buon seguito sui social, e avendo un carattere più solare, aperto, anche le sue interazioni sono più ariose, esilaranti, ironiche. Così come i dialoghi: più frizzanti e divertenti.
A dire il vero fra le due chi mi è piaciuta di più è stata proprio Sabine, che non si abbatte, nonostante le bastonate prese, ed è sempre pronta a mettersi in gioco, anzi, a buttarsi nella mischia con le sue nuove disinibite amiche sirene.
Non è permalosa, le cose se le lascia scivolare addosso e ha sempre la risposta pronta.
Vorrei essere un po’ più Sabine anche io…
Premio con la massima votazione anche questo secondo episodio che, sinceramente, mi è piaciuto anche più del primo.
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