Stella è una ragazza con una particolarità che la rende unica e speciale: quando parla dice quello che pensa, senza filtri e non può fare nulla per cambiare questa sua situazione, questa sincerità che la mette continuamente nei guai. Finché un giorno incontra un ragazzo che sembra inibire la sua sincerità…
È il secondo racconto breve che ho letto di questo scrittore, ritrovando la vena deliziosamente irriverente e fantasiosa che avevo già avuto modo di apprezzare in “Gattaland”.
La protagonista di questa storia è Stella, una ragazza che vive in strada e che è dotata di una caratteristica imbarazzante: non ha filtri.
Avete presente tutti quei filtri che la società e la buona educazione ci impongono?
Ecco, lei NON NE HA!
Quindi, qualunque cosa le passi per la testa, la sua bocca la esterna, mettendola in situazioni a dir poco imbarazzanti, se non pericolose. Ma si renderà conto presto di non essere la sola ad avere dei “doni” fuori dal comune, e la particolarità che accomuna tutti gli altri personaggi sono i loro nomi… bizzarri.
Beh, signor*, lei di cognome fa Cadente…
Stella è irriverente, pazza, ma la sua sincerità innata potrebbe essere un valido “specchio” se si desidera ricevere un parere totalmente imparziale.
È un racconto brevissimo, fresco, divertente che ci mostra quanto le diversità favoriscano l’emarginazione (e anche quanto i “diversi” tendano a isolarsi, ma leggendo capirete il perché), ma anche di quanto l’unione possa fare la forza.
Stella è un’entità che si svela poco a poco al suo creatore, quindi questa storia è ancora in divenire; ho già pregato Fabio di darmi un seguito, ma “Stella non si può controllare”, in ogni senso!
Per chi ha letto, o leggerà “Gattaland” posso solo dire che alla fine dei due racconti ci sarà una bella sorpresa che collegherà le due storie…
Carino, carino, carino!
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