Recensione “Claimed by gods. Their dark valkyrie. (Vol. 1)” di Eva Chase

 

 

Loki, Thor, Baldur, Hod.
Il loro sovrano è scomparso e gli dèi mi hanno evocata per ritrovarlo.
Le prime tre valchirie che si sono lanciate in questa ricerca non sono mai tornate indietro.
I nemici degli dèi sono più subdoli del previsto e dovrò attingere a tutto il mio potere per salvarci tutti.
Il mio nome è Aria Watson, e il Valhalla non ha ancora visto niente.

Pensavo di essere già sopravvissuta a tutto ciò che la vita aveva in serbo per me. Non volevo fare altro che mantenere le distanze dai criminali per cui lavoro e salvare il mio fratellino dall’inferno che è la casa di nostra madre.
Ma poi sono morta, e mi sono risvegliata davanti a quattro bellissimi dei che mi hanno detto che ora sono una valchiria.
C’è Loki, furbo e acuto. Il gioviale ma feroce Thor. Baldur, sognante e compassionevole. Il cupo e riservato Hod. Hanno tutti qualcosa da insegnarmi. E da quando sto con loro, ho iniziato ad abbassare le difese.
Ma gli dèi non mi hanno evocato solo per farsi due risate. Il loro sovrano è scomparso, e per ritrovarlo hanno bisogno di me. Le prime tre valchirie che si sono lanciate in questa ricerca non sono mai tornate indietro.
Dentro di me si sta risvegliando un potere che non avrei mai creduto possibile… ma i nemici degli dèi sono più subdoli di quanto immaginassimo. Dovrò usare tutti i trucchi a mia disposizione per salvare me stessa, mio fratello e questi uomini divini, per cui inizio a provare affetto ma anche qualcosa di più.
Il mio nome è Aria Watson, e il Valhalla non ha ancora visto niente.

Immaginate di attraversare la strada, venire travolti mortalmente da un veicolo e risvegliarvi al cospetto dei più fighi Dei della mitologia nordica, con un gadget fastidioso che vi sbuca dalla schiena: ali.
Ecco questa è la mia storia, sono Ari e questa banda di Dei ha ben pensato di “riportarmi indietro” trasformandomi in una valchiria, “fatina” in modo scherzoso, anche se non c’è niente da ridere.
Che ci farei io qui? Aiutarli a trovare Odino che è scomparso dai radar.

Io, Aria Watson. Ok…

Ultimamente i Dei norreni sono molto popolari sul panorama letterario e cinematografico, ne leggo/vedo ovunque. Sicuramente l’immagine che nel tempo è stata costruita su di loro ha arricchito le fantasie femminile (e non solo), ma talvolta c’è il rischio di confondere il personaggio  di un romanzo con lo stesso di un altro.

 

E’ un bel romanzo di avventura ambientato nella Hudson Valley, vicino a NY, condito dalla mitologia (che sembra aver preso piede in ogni sfumatura ultimamente).

Il personaggio di Aria (Ari) non è di certo quello della ragazzina ingenua che viene reclutata per il suo buon cuore, anzi, quelle prima di lei che avevano queste caratteristiche sono state inghiottite dal nulla, quindi quando Loki individua l’anima di questa giovane, una guerriera che ha dovuto sopravvivere nei bassi fondi di Philadelphia, ha  il giusto intuito per vedere in lei una valida collaboratrice che li aiuterà a ritrovare Odino, padre degli dei, che da tempo è scomparso.

Nel gruppo di formazione (e trasformazione) della neo valchiria troviamo oltre a Loki, anche Thor, Hod, Baldur e Freya, la sposa di Odino, tutti dotati di svariati poteri (e fascino a badilate) che le verranno in parte trasmessi per renderla una perfetta combattente sovrannaturale.

 

“Adesso ero una cazzo di supereroina”

 

Un caratterino come quello di Ari non si sottometterà tanto facilmente alla nuova situazione, soprattutto perchè le sue preoccupazioni sono rivolte al fratellino Petey, affidato alle cure della madre inetta dalla quale lei è fuggita appena ne ha avuto la possibilità.

 

“Sono andata via di casa a diciassette anni. E quando non hai niente, fai quello che devi fare”

 

Ari ha ferite sul corpo e nell’anima, è una sopravvissuta che ha saputo crearsi la parvenza di una nuova indipendenza, anche se dentro di lei rimarranno sempre

 

“le macerie lasciate dalle conseguenze”

 

 

e non accetta il fatto di essere vincolata a questa missione della quale non le potrebbe interessare di meno, ma la pazienza e la persuasione degli Dei riusciranno a coinvolgerla.

 

Col passare dei giorni e l’aumentare delle interazioni con i vari elementi del gruppo, Ari comincia a sentirsi a suo agio, forse fin troppo, tanto da provare una potente attrazione verso i teutonici maschietti .

 

“Sentivo il suo odore, pungente e inebriante, come un liquore raffinato e antico. Cosa accidenti bevevano le divinità nordiche? Idromele?”

 

Un bel urban fantasy adrenalinico, appena appena spicy, raccontato in multipov dai vari personaggi, ritmo scorrevole, linguaggio senza troppi fronzoli: diretto e incisivo.

 

La fine del primo volume è inaspettata e lascia aperti scenari per un graditissimo e atteso seguito.

Anna

Loading

La nostra votazione

Pubblicato

in

da

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *