Review Tour “Facciamo finta che sia solo un gioco” di Elena Armas

 

 

 

Adalyn Reyes si è imposta una ferrea disciplina: ogni mattina si sveglia all’alba, guida fino agli uffici del Miami Flames FC, la squadra di calcio della città, si impegna al massimo nel lavoro, torna a casa e ricomincia da capo la mattina seguente.

Ma la sua perfetta e collaudata routine viene sconvolta da un video, diventato virale, che mostra Adalyn che aggredisce senza ritegno contro la mascotte del team. Per non licenziarla, il proprietario della squadra – che si dà il caso sia suo padre – la spedisce nella sperduta Carolina del Nord, dove le viene affidato il compito di risollevare le Green Warriors, la squadra di calcio locale, composta da bambine di nove anni che si allenano in tutù, hanno capre come animali domestici e sono terrorizzate dai modi bruschi di Adalyn.

A complicare le cose, c’è l’affascinante coach Cameron Caldani, ex portiere prodigio e suo vicino di casa… Sembrerebbe il candidato perfetto per aiutare Adalyn nella sua missione quasi impossibile, e perché no, magari distrarla dai suoi problemi… Anche se passare ogni giorno insieme, tra incontri imbarazzanti nel giardino e continue frecciatine dalla panchina, sembra più difficile che mai. Abbandonare il campo, però, non è un’opzione. Ce la metterà tutta per riscattare il suo futuro e quello delle piccole Warriors. Con o senza l’aiuto di Cam.

Il calcio si sa che negli Stati Uniti sta prendendo piede, cosa non facile visto che ci sono almeno tre sport che lo precedono, a differenza del nostro paese. Adalyn è una giovane manager che ha dato anima e corpo a questo sport. Per quanto riguarda il corpo forse ne ha anche abusato; infatti, viene messa in panchina dopo che aver aggredito la mascotte della squadra e il video è diventato virale.

In questo caso l’allontanamento prevede una specie di esilio dalla florida Miami, alle montagne della Carolina del Nord ma, soprattutto, prevede di passare dai campioni del calcio, ad una squadretta di bambine. La nostra Adalyn però non si da per vinta, peccato solo che il coach della squadra sia uno splendido esemplare di maschio, ex calciatore provetto e ora suo vicino di casa.

Due caratteri forti, determinati, irascibili… non può che scoppiare una guerra fra loro, di quelle che ci piacciono tanto, con battibecchi e litigi che poi sfociano nella passione più totalizzante.

Una bella storia da non perdere!!!

chiara cipolla

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