Review Tour “Lovelight. Amore impossibile” di B.K. Borison

 

 

 

Lovelight Series
Evelyn St James non è il tipo di donna che si dimentica facilmente. Beckett lo sa bene. È bastato un solo, incredibile weekend nel Maine a farlo innamorare di lei. Come sotto l’effetto di un incantesimo, adesso non riesce a smettere di pensare al suo sorriso, ai suoi occhi, alle sue labbra. Così, quando Evie appare improvvisamente alla fattoria Lovelight, in cui Beckett lavora, è a dir poco confuso. Non aveva idea che la ragazza dolce e sexy incontrata in un bar fosse un’influencer da milioni di followerc. Quando lei scompare di nuovo, però, Beckett capisce che deve dimenticarla. Ma Evelyn St James ha un problema: ha passato gli ultimi anni concentrandosi sulla carriera, e non sa più cosa desideri per il suo futuro. Così torna alla fattoria Lovelight, l’ultimo posto in cui è stata felice. Questa scelta non ha nulla a che fare con Beckett… giusto, Evie?

Bentornati alla fattoria Lovelight con lo spin-off dedicato a Beckett ed Evelyn.

 

Nel primo volume i toni erano stati più leggeri, i personaggi più briosi e divertenti, anche l’ambientazione autunnale brillava dell’aspettativa delle feste.

 

In questo secondo volume Evelyn torna alla fine dell’inverno alla fattoria, in un periodo della sua vita in cui sente le batterie particolarmente scariche, ha bisogno di ritrovare se stessa e la Lovelight le è sembrata il luogo ideale da dove poter ricominciare.

 

“Penso che sto riesaminando la mia vita. Per vedere se quello che faccio è ancora la cosa giusta per me”

 

Parcheggiato il comparto lavorativo in un cassetto, Evelyn si dedica a dare piccoli contributi alla popolazione di Inglewild che è ben lieta di avere una popolarità in città, e il suo low profile la rende molto cara a tutti.

 

Beckett ha sempre avuto lei in mente, dopo quella notte nel Maine, inutile negarlo, e quando se la ritrova improvvisamente davanti non ci pensa due volte ad accoglierla in casa sua.

Beckett è un po’ un asociale, vive bene nei suoi campi, lontano dal rumore, con gli occhi e il cuore pieni delle stelle tanto amate, ma Evelyn non fa parte della “gente”, con lei è in pace, si trova bene.

 

“Ansia sociale. Sensibilità ai rumori. Sono termini complicati per descrivere il malessere che mi provoca avere troppa gente attorno”

 

Lui ha sempre pensato più agli altri che a se stesso e anche nel rapporto con Evelyn lo schema si ripete.

 

Da essere una pausa temporanea, Evelyn comincia a rivalutare tutta la sua vita e non sarà facile per lei capire che svolta dare al suo futuro.

 

“Voglio sedermi nell’erba alta a fissare il cielo e cercare la parti di me che è bloccata o arrugginita o qualunque cosa mi sia successa negli ultimi tempi. Voglio ripararla. Sono stanca di sentirmi in questo modo”

 

Come la primavera che tarda ad arrivare, anche la maturazione dei sentimenti di questi due giovani parte un po’ a rilento. Il senso di ineluttabilità scorre sottoterra e sottopelle lungo tutto il romanzo. Lei se ne è già andata altre volte e lui pensa che  continuerà a farlo…

 

“Perché mai dovrei aprirmi in due solo perché lei guardi tutto quello che ho dentro e decida che non le basta? Per poter provare la stessa sensazione ogni volta che se ne va senza dire una parola?”

 

Non riuscire ad evitare di farsi coinvolgere ma sempre con la stretta al cuore al pensiero di quanto potrebbe ripetersi

 

“Tenermi la sua luce solo per me sembra ancora il peggior tipo di egoismo”

 

Differente la modalità di narrazione rispetto al primo volume: in questo episodio più riflessivo e sofferto è stato scelto il doppio pov, assolutamente azzeccato. I protagonisti riescono a trasmetterci tutto il loro disagio, i loro desideri e la paura di manifestarli per non rischiare di costringere l’altro a fare qualcosa di forzato.

 

“Se pensi che l’amore significhi dover sacrificare una parte di te stesso per rendere felice qualcun altro, Se hai paura di chiedere ciò che vuoi”

 

Si instaura, così, una tregua temporanea ma che soffre degli sbagli del passato, le cicatrici fanno fatica a guarire e sembra che non ci possa essere un canale d’ascolto comune.

 

“Continuiamo a mancarci. A ogni collisione c’è un leggero sfasamento. Ci scontriamo l’uno con l’altra e rimbalziamo nello spazio, un milione di chilometri tra di noi”

 

È assurdo essere spettatori di un sentimento che ha tutte le carte in regola per funzionare e vederlo tentennare per la paura di chiedere. Entrambi hanno riconosciuto il valore di quello che provano ma proprio non riescono ad esternarlo chiaramente.

 

“Forse è così che dovrebbe essere la felicità. Una persona, un posto. Un singolo momento nel tempo.”

 

Da una parte questo tono più tormentato mi ha inizialmente deluso, il primo volume l’ho adorato dalla prima all’ultima pagina, ma con l’avanzare della lettura ho apprezzato il fatto che l’autrice non abbia voluto fare un copia e incolla del primo successo, ma volendo adattarlo alle caratteristiche dei nuovi protagonisti, abbia creato delle dinamiche differenti.

Si ride meno, ma il cuore non sarà esente dall’essere strattonato dalle emozioni che, come montagne russe, si paleseranno.

Gli altri personaggi che abbiamo conosciuto nel primo volume saranno presenti, ovviamente con un’importanza più sfocata, ma sempre ben presenti. L’amicizia che lega Beckett a Stella, Luka e Layla, sarà declinata nelle sfumature dell’empatia, solidarietà e sostegno, una manifestazione d’affetto, a tratti, commovente.

 

Anna

firma Claudia

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