Recensione “Il risveglio. La confraternita del pugnale nero (Vol. 1)” di J.R. WARD

 

Beth Randall è una giovane cronista di nera in un giornale di provincia, a Caldwell NY. Abituata ad aggirarsi tra colleghi giornalisti, poliziotti e delinquenti che non le staccano gli occhi di dosso, ha imparato a tenerli a bada. Quando uno sconosciuto entra nel suo appartamento forzando con naturalezza la porta, Beth dovrebbe urlare e tentare la fuga. Invece è travolta e si abbandona a un desiderio che non ha mai provato prima. Il terrore viene dopo, quando Wrath le parla di Darius, il padre che Beth non ha mai conosciuto, e che gli ha affidato il compito di assisterla e proteggerla. Perché Darius e Wrath appartengono a una stirpe di vampiri da secoli in lotta per la sopravvivenza. E Beth sta per entrare in un mondo nero come la notte e rosso di sangue, sta per andare incontro alla trasformazione di tutto il suo essere.

 

Quando pensi di esserti fatta una certa cultura sui vampiri, ecco che arriva J.R. Ward a cambiare le carte in tavola.
Vampiri che mangiano cibo umano, che non sono freddi, che possono riprodursi, che si nutrono fra loro e che dormono! Se poi vi dicessi che non trasformano gli umani in vampiri con un morso vi incuriosirei?
La costante comune è la bellezza ultraterrena, la forza e velocità amplificate, la luce del sole come nemica.

A recensire un romanzo del 2014 mi sento però un tantino come Internet Explorer e la sua proverbiale velocità nelle ricerche… MA se non l’avevo letta io fino ad ora, posso sperare di trovare qualcuno che non conosca questa serie.

 

Ambientato nella provincia newyorkese, questo romanzo introduce buona parte dei personaggi che avranno un capitolo a sé durante tutta le serie composta, ad oggi, da 18 volumi.

Conosceremo Beth Randall, cresciuta da orfana e sballottata da una sistemazione temporanea all’altra, impiegata come cronista in un giornale minore e in ottimi rapporti con i detective della polizia locale. Scoprirà da un giorno all’altro la sua vera natura, che il suo destino sta per compiersi e la trasformazione in vampiro si sta avviando. La sua condizione da mezza umana/vampira non lascia previsioni su come avverrà la transizione e il padre prima di venire ucciso supplicherà Wrath, il leader che non vuole essere re dei vampiri, di prendersene cura. Inutile dire che l’attrazione fra i due sarà immediata, totale e probabilmente anche predestinata.

Il focus della narrazione si sposta, proprio come in un film, da  un personaggio all’altro, dandoci una prima breve e veloce panoramica sui caratteri e attitudini, oltre ad illustrarci la società parallela in cui vivono.

I vampiri moderni, quelli fighi e di pelle nera vestiti, non possono che suscitare un morboso interesse nel pubblico femminile e io, modestamente, ci sono caduta con tutte le scarpe.

Stranamente anche la protagonista femminile mi è piaciuta: Beth è una tipa tosta ma non si è mai sentita  a suo agio nella sua esistenza e, come Bella Swan insegna, una volta  spuntate le zanne tutto acquista un senso e si trova a vivere la vita come dovrebbe essere vissuta, al fianco del più carismatico dei vampiri.

Come se mancasse il giusto tassello per completare il puzzle, Beth mette in moto una serie di eventi che daranno nuovo vigore alla confraternita del pugnale nero, di cui Wrath è il leader.

La confraternita del pugnale nero è composta da, cito, vampiri guerrieri altamente qualificati incaricati di proteggere la loro specie dagli attacchi della Lessening Society. Conducono esistenze separate dai vampiri civili e hanno pochissimi contatti con i membri delle altre classi, eccetto quando devono nutrirsi del loro sangue.

 

I nostri vampiri hanno quindi dei nemici che vogliono sterminarli e, in questo caso, saranno i Lesser della Lessening Society, degli umani privati di anima e resi immortali (tranne procedure particolari per metterli fuori uso) che riferiscono all’Omega, la loro entità suprema. La loro caratteristica? Non mangiano, non bevono, sono impotenti e profumano in modo un po’ ridicolo di talco per bebè, in antitesi alla loro ferocia. Vivono fra gli umani dove cercano di attingere sempre nuove reclute.

 

Mi è piaciuto? Decisamente si. Ho trovato intriganti i personaggi, dagli umani ai vampiri, giustamente odiosi i nemici, buon ritmo narrativo, giusta dose di spicy e una nota ironica che non guasta mai. Essendo il primo volume e presentandoci una bella fetta di personaggi, si rischia la sovraesposizione di zanne, ma dovremmo lamentarci? Giammai! In questa lunghissima serie penso avrò pane per i miei denti mortali, con un manipolo di vampiri da togliere il sonno.

 

 

Anna

Giovanni

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