Sadie Montgomery non può credere ai suoi occhi, è finalmente riuscita a raggiungere il traguardo più importante della sua vita: arrivare finalista al concorso della North American Portrait Society, il premio più ambito da ogni artista del Paese. Ma si sa, il destino ha spesso in serbo sorprese e imprevisti, ed ecco che i festeggiamenti prendono una piega decisamente inaspettata: Sadie si ritrova in un letto d’ospedale, con una diagnosi di cecità facciale, una sindrome “probabilmente temporanea”, o almeno così le spiegano i medici, che non le permette di riconoscere i volti. Non ha perso del tutto la vista, ma adesso il suo mondo è decisamente sfocato. Cupido invece, al contrario di Sadie, ci vede benissimo. E così, mentre la ragazza tenta di coronare il sogno di diventare un’artista riconosciuta e apprezzata, risolvere le beghe familiari e prendersi cura di Peanut, il suo amato cane, il cuore le gioca un tiro mancino e comincia a battere non per un uomo solo, ma ben due. Se la sua vita fosse un po’ più a fuoco, forse riuscirebbe a cavarsela… ma il momento non potrebbe essere peggiore. Mentre cerca di salvare la sua carriera, affrontare il passato e gestire i sentimenti, Sadie si rende conto che la felicità si può trovare nei luoghi – e nelle persone – che meno ci si aspetta.
Incuriosita della particolare sindrome che colpisce la protagonista Sadie, ovvero la prosopagnosia, la sindrome della cecità facciale, mi sono immersa nella lettura di questa storia deliziandomi di una trama a tratti ironica ma in altri abbastanza impegnativa.
Ma qualcosa non mi ha convinta del tutto, a tratti l’ho trovato surreale, (non posso svelare molto, altrimenti tolgo il gusto della lettura); mi sono stupita del fatto che una persona molto attenta ai particolari non riuscisse a riconoscere qualcuno: nonostante la temporanea incapacità di vedere, gli altri sensi rimangono perfettamente funzionanti.
Detto ciò ho trovato il libro abbastanza ironico, allegro e fresco nonostante si sia affrontato un tema difficile.
In certi punti l’ho trovato prolisso, ma è stato un viaggio interessante e simpatico.
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