Regola numero 1: Non innamorati del coach
Gabriel Theriault ha pattinato su una sottile lastra di ghiaccio nelle ultime due stagioni con i Toronto, ma il suo arresto dopo una rissa fuori dal ghiaccio è l’ultima goccia.
La sua unica occasione di redenzione è ripartire da Evanston e dimostrare che ha ancora ciò che serve per essere un giocatore professionista.
Basta risse, basta sbronze, basta storie casuali.
Regola numero 2: La squadra viene sempre per prima
Anni prima, in infortunio sul ghiaccio ha messo fine alla carriera e al matrimonio di Lance Tate.
La sua lunga strada per la ripresa lo ha portato a un lavoro che ama come assistente coach per gli Evanston Otters, e non si sogna nemmeno di rinunciarci.
Fino a quando non incontra Gabriel.
Il franco-canadese ha diciannove anni in meno di lui, è gravato da troppe responsabilità ed è l’uomo più intrigante che Lance abbia mai incontrato.
Ed è anche in assoluto l’ultimo uomo con il quale Lance dovrebbe lasciarsi coinvolgere.
È impossibile per i due resistere all’attrazione, anche se potrebbe costare loro lo sport che amano.
La loro unica occasione di vincere tutto è un cambio alle regole.
Hi readers Sale e Pepe,
Oggi parliamo del libro “Uno cambio alle regole”, terzo volume della serie “Le regole del gioco” di Brigham Vaughn.
Parto dal presupposto di dire che questa serie mi lascia sempre un po’ “NI”. Quello che intendo dire è che ha tutti gli elementi per essere una delle mie serie preferite, di base sport romance, a cui si aggiungono altri tropes, sempre diversi e molto interessanti, ma finora sfugge qualcosa.
Anche di questo terzo volume, in cui comunque c’è stato un piccolo salto di qualità, rispetto al precedente, non sono soddisfatta.
Non c’è quel quid in più per arrivare alla “perfezione” (per me) che mi possa coinvolgere al 100%. Qui siamo a un 80 scarso, direi, anche se la lettura non mi è dispiaciuta per niente.
La storia di Gabriel e Lance, oltre che come sport romance, può essere aggiunta nelle categorie age gap e “relazione proibita”. I due sono un giocatore di hockey e un allenatore, entrambi della squadra degli Evanston Otters, quindi, come capite, la situazione non è per niente facile, anzi, per le loro carriere, se si venisse a sapere, rasenterebbe la rovina.
“Non ne aveva mai desiderato nessuno, non aveva mai guardato i giocatori della sua squadra in quel senso, non aveva mai fantasticato su di loro, né era stato attratto da loro in nessun modo. Si era sempre limitato a preoccuparsi per loro in quanto esseri umani, su come le loro vite private potessero influire sulle loro carriere e sul modo in cui si mescolavano con la squadra. Eppure… C’era qualcosa in Gabriel che lo attirava più che per semplice preoccupazione di un coach nei confronti di un giocatore con dei problemi. «Beh, ehm, passa una buona giornata, Theriault,» disse Lance, girandosi senza aspettare una risposta. «Ci vediamo domani.» “
Al di là dello sviluppo della loro relazione, che è prevedibile anche solo leggendo la trama, devo dire che loro come protagonisti mi sono piaciuti perché credo siano completi.
Due uomini veri e maturi, con caratteri, vite e modi di fare diversi ma anche molto simili negli aspetti che contano.
Non sono perfetti e ognuno di loro sa di non esserlo, nella vita hanno fatto scelte differenti che però li hanno portati allo stesso punto: essere soli.
Per Gabriel, Lance è “la svolta” e per Lance, Gabriel e “la chance della vita”.
“«Nessuno mi ha mai visto come fai tu.»”
Si trovano senza cercarsi e si riconoscono da subito come affini.
Un momento di bisogno di Gabriel diventa la “scusa” perfetta per stare insieme e conoscersi meglio, nulla di preventivato ma assolutamente perfetto.
“C’era qualcosa in Tate, che sembrava un’oasi di calma nel turbinante caos della sua vita.”
Ora, come ho detto non sono pienamente soddisfatta dalla lettura tanto da dire che questo è un libro indimenticabile, però credo sia una buona storia che si fa leggere e che mi sento comunque di consigliare.
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