La storia vera e mai raccontata dell’uomo che impedì alle spie naziste di vincere la guerra
La fortezza di Colditz, stando a quanto affermano i tedeschi, è inespugnabile. Il carcere più sicuro d’Europa, perfetto per rinchiudere i nemici. Ma, nel pieno della seconda guerra mondiale, la posta in gioco è ogni giorno più alta e gli ufficiali inglesi sono pronti a tutto per proteggere i loro segreti. Hanno messo a punto un piano di evasione ingegnoso e rocambolesco per salvarsi da quell’inferno senza uscita, e per metterlo in atto possono contare sull’aiuto prezioso dei due agenti più brillanti dell’MI9: il capitano Julius Green e il sergente John “Busty” Brown. Proprio quando sono pronti a entrare in azione la Gestapo, nel tentativo di ottenere informazioni preziose e arginare qualsiasi iniziativa, piazza una spia tra i detenuti. È l’infiltrato perfetto: così insospettabile da mettere a repentaglio la riuscita dell’intera missione…
Una storia straordinaria e mai raccontata, che accende una luce inedita sugli sviluppi della seconda guerra mondiale.
Dopo vari romance, avevo bisogno di uno storico o comunque di qualcosa che non sapesse di rose, cuori, fiori e lieto fine… Forse ho esagerato scegliendo questo ma sapere e leggere di storia fa sì che non si debbano ripetere gli sbagli, almeno così si dice… ma a noi umani piace errare.
Una fortezza, Colditz, prigionieri inglesi pronti a tutto pur di non svelare i segreti britannici…
Una storia vera, sconosciuta e storica.
Un gruppo di britannici che aiutarono a vincere la guerra agli Alleati nell’inespugnabile fortezza di Colditz.
Sei prigionieri britannici, passati alla storia come i “Sei di Laufen”, evasi nel 1940, ricatturati solo cinque giorni dopo, furono i primi ufficiali a entrare nella fortezza.
Un’avventura, la loro, per la libertà, per quel diritto negato dai tedeschi.
Soli contro il nemico, capaci di aprire un canale segreto di comunicazione per trasmettere a Londra informazioni chiave.
Una storia inedita, una corsa contro il tempo, contro i nemici per dare valore alla parola “libertà” troppo scontata al giorno d’oggi.
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