Recensione “La mano sul muro. Truly devious vol 3” di Maureen Johnson

 

NIENTE RIMANE NASCOSTO PER SEMPRE.

 

Una maledizione incombe sulla Ellingham Academy: sono morte tre persone: la prima vittima di uno scherzo finito male o forse assassinata, la seconda per pura sfortuna, e ora un incidente ha spento un’altra vita. Tutte e tre le vittime si trovavano nel posto sbagliato al momento sbagliato. E questo proprio nel momento del massimo trionfo per Stevie Bell!

 

Ha capito chi è Cordialmente Perfido. Ha risolto il mistero. Il caso più difficile del secolo. O almeno così crede.

 

Con questa nuova tragedia, è difficile concentrarsi sul passato. E non è tutto: David è scomparso, e di certo sta macchinando qualcosa. Stevie non riesce a togliersi dalla testa che tutto sia collegato: le tre morti nel presente; quelle del passato; la scomparsa di Alice Ellingham e di David Eastman. Ma da qualche parte in questo guazzabuglio di indovinelli ed enigmi devono esserci le risposte.

Poi, quando una violenta tempesta sta per abbattersi sul Vermont, si verifica l’ennesimo incidente: per i genitori degli studenti e per gli amministratori della Ellingham è decisamente troppo, e l’Accademia viene evacuata. Ovviamente, a questo punto Stevie non può che fare l’ennesima sciocchezza: rimane sulla montagna ad affrontare la tempesta… e l’assassino.

 

Un romanzo intelligente e ben congegnato, in cui i fili della trama si intrecciano alla perfezione per dare vita a un finale esplosivo per chiunque abbia attraversato i corridoi della Ellingham Academy.

 

Siamo all’ultimo romanzo della serie e, finalmente, abbiamo la soluzione soddisfacente a tutto ciò che è accaduto alla Ellingham, sia negli anni ’30 del Novecento che ai giorni nostri.

 

Ogni cosa ci viene svelata a suo tempo, in questa trilogia, ma nell’ultimo romanzo ci viene spiegato il tutto nel fantastico modo che ha la Johnson di scrivere: ironica, divertente, mai pesante, nonostante il racconto sia spesso drammatico. È uno stile di scrittura che mi piace e attira il lettore anche non abituato ai gialli.

 

Mi è piaciuta la costruzione dei vari personaggi, di cui anche il minore ha un ruolo rilevante ai fini della storia, e le loro interazioni non sono mai scontante, neanche quando lo sembrano.

Il mio personaggio preferito resta Stevie, un’adolescente che si ritrova a scoprire il primo amore e che riesce ad accedere a informazioni incredibili per risolvere il caso del secolo, un caso di cui nessuno era riuscito a scoprire così tanto e in così poco tempo.

 

Tutti i nodi vengono al pettine, anche grazie all’alternanza tra gli anni ’30 e i giorni nostri. Affascinante la storia di fondo e il fatto che i vari personaggi dell’epoca andata fossero così reali, percettibili.

 

Non è uno di quei gialli meravigliosi, ma è decisamente bello e ben strutturato, dove Sherlock e Hercules mettono lo zampino nella mente intelligente di una protagonista, che l’autrice non ci fa mai dimenticare essere, comunque, un’adolescente, con l’amore per la risoluzione dei crimini.

 

Da leggere!

 

 

 

 

samanta

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