Mi chiamo Ava Anderson, o almeno così pensavo fino a poco tempo fa, quando un uomo si è presentato alla mia porta e ha strappato il velo di menzogne che avevo davanti agli occhi, svelandomi che sono stata adottata.
È da qui che sono iniziati i miei guai.
Sono finita in Canada, in quello che ha tutta l’aria di essere una castello, perché è lì che vive la mia famiglia d’origine.
Poi ho conosciuto lui, Damien. Capelli scuri e sguardo di ghiaccio. Il primogenito dei Lacroix.
Mio fratello.
Ci ho provato. Ho tentato con tutte le mie forze di odiarlo. Per allontanarlo da me.
Mentre il mio corpo non faceva altro che desiderarlo.
E quando anche lui ha ammesso di volermi, abbiamo capito che niente avrebbe mai potuto mettersi tra noi.
Siamo colpevoli.
Colpevoli di desiderarci come l’aria che respiriamo.
Colpevoli di cercarci, anche se nelle nostre vene scorre lo stesso sangue.
Colpevoli di amarci.
Stare insieme è un peccato. Ma peccare non è mai sembrato più dolce.
Quando l’amore non guarda in faccia il sangue, la morale, le convenzioni…
Inizio la recensione con le stesse avvertenze dell’autrice:
1 – parliamo di un forbidden
2- i protagonisti sono uniti da un legame di sangue
3- ci sono scene spicy
A voi decidere se gli argomenti vi disturberanno o meno e se proseguire la lettura della recensione e, eventualmente, del romanzo.
Vivere la propria vita da adolescente, preparandosi a lasciare la casa dell’infanzia per andare al college e poi… la notizia che sconvolge l’esistenza: Ava scopre di essere stata adottata.
La notizia in sé già dovrebbe destabilizzare a sufficienza, aggiungiamo l’elemento padre biologico che vuole includerti nella sua vita, carichiamo il piatto col fatto che si tratti di una di quelle famiglie straricche ed esponenti del jet set, diamo il colpo di grazia con un fratellastro che ha capovolto i poli del tuo asse: disastro totale!
Ava acconsente a trascorrere l’estate nella tenuta dei Lacroix ma, nonostante l’incanto dei luoghi, si rende immediatamente conto che il concetto di famiglia, per come l’ha sempre inteso lei, è inesistente fra i membri di quella famiglia acquisita. Pochi giorni le sono stati sufficienti per inquadrarli e giudicarli non degni del suo interesse, ma Damien… Damien è un’altra faccenda.
Avevamo appena iniziato un gioco di cui non conoscevo le regole e, no, non si trattava del tennis.
Se con l’altro fratellastro, Stephan, si instaura subito un clima goliardico e cameratesco, con Damien ha un vero e proprio colpo di fulmine; complicazione: l’interesse è ricambiato.
Quella ragazza sapeva di peccato e di tentazione, profumava di sole e di tempesta.
Ava è una ragazza con i piedi per terra che non si fa calpestare da nulla e da nessuno, sin da subito dimostra al padre il suo caratterino e, per questo, riceverà il rispetto da parte di tutti.
Damien si è un po’ defilato dalla vita familiare, gestisce la sua azienda, bazzica per locali fra alcool e donne ma, quando incontra la bellezza dai capelli biondo fragola, nulla ha più importanza se non LEI.
Un doppio pov che ci fa entrare nel vivo della storia, nei pensieri dei protagonisti, viviamo l’eccitazione che li attrae e il tormento che li separa; i tentativi di resistere a quel sentimento sbagliato che sembra tanto giusto, che li fa stare bene:
Noi siamo un per sempre che non dovrebbe esistere
L’argomento è sicuramente scabroso ma c’è da dire che Ava e Damien sono sempre stati due perfetti estranei, il legame di sangue non si può ignorare, ma avrei ritenuto più morbosa e fastidiosa la storia se il sentimento fosse nato fra due fratelli nati e cresciuti nella stessa casa.
L’autrice ha scritto questo romanzo che era appena adolescente e possiamo ritrovare la potenza dei sentimenti che solo in quella età si riescono a provare in modo così totalizzante.
È un libro che, per il tema trattato e per la componente spicy, può infastidire, io l’ho trovato assolutamente godibile e non mi ha fatto storcere il naso nemmeno una volta.
Ho, anzi, difeso il loro amore trovandolo potente e inarrestabile.
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