A chiunque ogni tanto capita di non ricordare dove siano le chiavi di casa o dove ha parcheggiato la macchina, o magari di dimenticare un appuntamento con un’amica. Chiunque non farebbe caso a simili sciocchezze. Per Cass Anderson, invece, è diverso. Ogni minimo deragliamento della memoria potrebbe essere un sintomo preciso: demenza precoce, la malattia che ha colpito la madre diversi anni prima. Ecco perché, adesso, Cass sta vivendo un incubo. Una sera di pioggia, tornando a casa, ha superato un’auto ferma sul ciglio della strada. All’interno c’era una donna, ma lei non si è fermata ad aiutarla. Poi la mattina seguente ha scoperto dai telegiornali che quella donna è stata assassinata. Esattamente dove lei l’aveva incrociata. E, subito, ai sensi di colpa si aggiunge l’angoscia di aver visto qualcosa che non avrebbe dovuto vedere. Come spiegare le telefonate mute che ha cominciato a ricevere proprio da quella mattina, se non come una velata minaccia? E perché anche quando è in casa ha così spesso la sensazione di essere osservata? Cass è terrorizzata perché non ricorda nessun dettaglio significativo riguardo quella sera. Purtroppo, però, da qualche giorno non si ricorda nemmeno come funziona la lavatrice, se ha preso o no le sue pillole, se uno dei coltelli in cucina avesse una strana macchia sulla lama, come di sangue… L’unico che potrebbe aiutarla a non impazzire e a capire cosa stia succedendo è suo marito, Matthew, che però le appare ogni giorno più distante e distaccato, quasi fosse il primo a essere certo che non ci sia niente da fare, che la malattia sta prendendo il sopravvento. E anche Cass ormai se ne sta convincendo. Un pomeriggio, però, proprio nel garage di casa fa una scoperta che cambia tutto…
Un genere nuovo per me e ho trovato la lettura inaspettata ed emozionante, curata nei dettagli.
Ho sofferto con la protagonista, immaginando il disagio, il dolore e quel senso di colpa.
Sono rimasta sconvolta dal finale, inatteso; trama fitta, ben studiata e costruita.
Una lettura interessante, coinvolgente e incalzante.
Un thriller leggero che ha saputo regalare emozioni.
Ero con il fiato corto ad ogni pagina, immaginando il finale e cercando di capire cosa stava succedendo alla protagonista.
Matthew è la spalla e l’abbraccio confortante della moglie, una malattia che inizia a prendere il sopravvento e la vita che cambierà radicalmente.
Una notte che la segna nel suo essere, il senso di colpa per quell’omicidio che poteva essere evitato.
La pazzia è la sola via d’uscita e forse la demenza sarà la fine.
Una storia contorta, complessa che mi ha tenuto compagnia sotto l’ombrellone con un caldo infernale e il marito accanto (LOL).
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