Recensione “Lunar Eclipse. Lunar Chrinicles vol. 1” di Tecla Anita Rodighiero

“La Cacciatrice di Chicago” così è conosciuta la potente Abigail Good nel mondo soprannaturale.

Ogni caso che il Dipartimento le ha affidato lei lo ha portato a termine senza remore e, proprio per questo, ora è stata richiesta a Seoul.

Dovrà stanare l’ennesimo assassino e porre fine alla scia di sangue che sta dilagando per le strade della grande metropoli coreana.

Ma cosa accadrà quando la sua strada si incrocerà con quella delle creature più potenti e seducenti della città? Riuscirà la potente strega a resistere al richiamo dell’oscurità o la sua luce verrà eclissata?

 

Ambientato a Seoul, “Lunar Eclipse” è il primo libro della serie “Lunar Chronicles”, in cui streghe, mannari e vampiri si vedono costretti e collaborare per sconfiggere un demone centenario che sta uccidendo i mannari. Durante la lettura avremo modo di scoprire perché questo mostro uccide e chi sta cercando, nello specifico.

 

Confesso di aver avuto abbastanza difficoltà per come è scritto, e non parlo tanto dei vari refusi, ma proprio del modo in cui viene narrato il romanzo: la protagonista, Abigail, è famosa in tutto il mondo sovrannaturale per essere una distruttrice di mostri, un fenomeno, ma nel corso della lettura non riesce a contrastare due personaggi che, seppur forti, sono sotto al suo livello, il tutto perché si eccita quando è in loro compagnia. Entrambi vogliono stare con lei, ne sono ammaliati e attratti e lei rifiuta categoricamente di avere a che fare con i due. Quello che mi ha sfinita durante la lettura è stata la perdita di ogni attività cognitiva di Abigail perché ne è attratta e non capisce più niente quando è in loro compagnia. Sembra una quindicenne in piena crisi ormonale: il mio corpo ti vuole, ti brama e ti cerca in ogni momento, ti percepisce anche quando gli occhi non ti vedono, ma la mia mente mi dice che non è possibile, che non devo lasciarmi andare. Tutto il libro è così. Verso la fine del libro capiamo il motivo del grande rifiuto e della paura a lasciarsi andare di Abigail, ma mi sono bloccata più volte durante la lettura perché mi sentivo in un loop.

Inoltre, i continui battibecchi e litigi per la supremazia di una specie su un’altra o per la conquista o l’allontanamento dei due pretendenti, non mi sono piaciuti, sia per la gran quantità, sia per il livello di interazione. Credo che, se fossero stati di meno, sarebbero stati più accettabili, ma qui si esagera un po’ tutto.

I dialoghi non sono scorrevoli, i pensieri della protagonista, messi in corsivo, rallentano la lettura; le cose vengono tirate un po’ troppo per le lunghe.

Quello che mi è piaciuto, invece, è stato il messaggio del libro: accettare il prossimo, nonostante i pregiudizi e la diversità; imparare a collaborare invece che ostacolare. A tratti, ci troviamo a farci due risate, perché alcuni personaggi sono divertenti, nonostante la cupezza di altri.

L’ultimo 15% del libro rivoluziona il tutto: ci si prepara alla battaglia e si combatte, con tutte le armi che hanno a disposizione e, sul più bello, c’è un enorme cliffhanger.

In sunto: questo libro ha del potenziale, la storia c’è, ma – dal mio punto di vista – va sviluppata meglio e va tagliato qualche pezzo. Pecca di scorrevolezza e dà la sensazione che si sia voluto allungare il tutto.

L’autrice non ricordava se la mia fosse una copia ARC o meno, ma spero di sì, perché vanno corretti diversi refusi, soprattutto le virgole.

 

firma Claudia

samanta

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